Monsignor Pompili al Cittadino

«L’esperienza ecclesiale dipende moltissimo da come viene narrata mediaticamente e spesso lo è in forme stereotipate. Basti pensare alla questione Ici nella quale siamo stati rappresentati come quelli che non vogliono rinunciare ad un privilegio. Sono perciò assolutamente necessarie voci alternative che aiutino la formazione di un’opinione pubblica più articolata». É monsignor Domenico Pompili, responsabile dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei, a rivolgersi ai giornalisti de Il Cittadino, Telepace e RadioLodi. L’incontro è avvenuto ieri sera nel Palazzo delle Comunicazioni di via Gorini a Lodi, nel contesto di una visita generale che monsignor Pompili sta compiendo per conoscere le realtà diocesane e territoriali; oggi infatti sarà a Pavia, Vigevano, Como, e domani a Bergamo e Brescia. «Ho sempre avuto la curiosità di conoscere Il Cittadino di cui ho molto sentito parlare poiché in un territorio significativo ma circoscritto riesce ad imporsi con singolarità all’attenzione della comunità più ampia. La vostra miscela si rivela vincente», ha commentato monsignor Pompili anche in riferimento alla storia del giornale ricordata dal direttore Ferruccio Pallavera. E proprio Pallavera ha dichiarato: «Nel passaggio a quotidiano ci siamo sentiti dare dei temerari, addirittura degli sconsiderati. Eppure siamo in grado di fare un buon prodotto e ora nel settore Internet abbiamo raggiunto risultati strepitosi con 12 mila lettori singoli ogni giorno». La rete è infatti una delle grandi sfide: la gestione del quotidiano e in contemporanea del sito, di Facebook e tra poco di Twitter, impone una riflessione su come in futuro si svilupperanno la sostenibilità economica e il ruolo del giornalista che dovrà raccogliere e filtrare le notizie «postate» da chiunque. Presenti all’incontro anche gli operatori di Telepace che trasmetteranno l’intervista a monsignor Pompili nel telegiornale di questa sera; monsignor Franco Badaracco responsabile di Radio Lodi, monsignor Carlo Ferrari già nel consiglio di amministrazione de «Il Cittadino» e il vicario generale monsignor Iginio Passerini che ha dichiarato: «Occorre continuare a promuovere ulteriormente in diocesi e in tutta Italia l’impegno nel settore della comunicazione». Altra questione aperta quella del rapporto tra notizie e media cattolici: rispetto al passato i fatti di cronaca nera emergono in modo più veloce e a volte prepotente. Pur assicurando pluralismo e completezza dell’informazione, la sfida per i professionisti in mezzi di comunicazione cattolici è quella di raccontare ciò che succede, mantenendo però il rispetto delle persone senza farsi coinvolgere dalla frenesia scandalistica. Ha concluso Pompili: «Occorre saper risvegliare la coscienza ecclesiale se si assopisce nell’impegno, e coniugare silenzio e parola, che non è il suo contrario, ma l’altra sua faccia».

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