Modi diversi di fare sindacato

Abbiamo il dovere di rispondere alle considerazioni, davvero di basso livello, che l’esponente della Cgil Carlo Carelli (peraltro senza alcuna competenza) ha voluto fare sulla visita di Raffaele Bonanni al Macello Inalca di Ospedaletto Lodigiano.

Il primo firmatario della presente lettera, Gianluca Grazioli, è il segretario generale della Fai Cisl di Lodi, federazione che tutela i lavoratori agricoli e dell’industria alimentare. Lo scorso 6 maggio è stato indetto dalla Cgil uno sciopero generale che ha interessato naturalmente anche il settore agroalimentare: nel territorio l’adesione è stata pari al 2%!! Certo che ci vuole un bel coraggio a definire “generale” uno sciopero che ottiene il 2% di adesioni!!

Non ci interessa molto, qui, entrare nel merito delle estemporanee valutazioni di Carelli, specie laddove dichiara di ritenere il massimo della democrazia l’espressione dei lavoratori sugli accordi sindacali sottoscritti. Soltanto gli chiediamo: come mai, allora, la Cgil nei casi di Pomigliano, Mirafiori, Grugliasco non rispetta la democratica volontà espressa dai lavoratori e nega ostinatamente la propria firma sugli accordi con la Fiat??

Ci interessa invece, e moltissimo, far conoscere a tutti i lettori che le RSU del Macello hanno partecipato all’incontro con Raffaele Bonanni dal primo all’ultimo minuto: lo testimoniano le foto ed il filmato video, che sono a disposizione di tutti, naturalmente anche di Carlo Carelli. Possono altresì testimoniarlo il presidente della Provincia, Pietro Foroni, il sindaco di Ospedaletto Lodigiano Eugenio Ferioli, i consiglieri regionali Fabrizio Santantonio e Monica Guarischi: esponenti di istituzioni che nelle varie occasioni hanno partecipato ed espresso sempre lusinghieri giudizi sulle relazioni industriali instaurate nel Macello Inalca.

Ma vi è di più. Raffaele Bonanni ha incoraggiato ad uno ad uno i delegati RSU, ha consegnato a ciascuno il suo volume “Il tempo della semina” apponendovi una dedica personale ed autografa, ha voluto essere fotografato con l’intero gruppo delle RSU e singolarmente con ciascuno di loro.

E’ stata, la sua, una disponibilità eccezionale, di cui tutti gli sono grati.

Possiamo capire che a Carlo Carelli abbia dato fastidio la scelta di Raffaele Bonanni di visitare lo stabilimento Inalca proprio nel giorno dello sciopero “generale” Cgil: ma si è voluto apposta segnare modalità ben diverse di fare sindacato.

Possiamo anche comprendere l’enorme fastidio che prova nel vedere la Fai Cisl di gran lunga maggioritaria in quella azienda, ove non ci sono “baraonde organizzative degli orari e turni delle Cooperative o di quella salariale della Cremonini” (come invece del tutto falsamente scrive il Carelli).

Con grande apprezzamento abbiamo letto la determinata presa di distanza del segretario della Flai Cgil di Lodi, Vanna Minoia, che si dissocia fermamente dallo scritto di Carelli “in quanto non corrisponde al vero” e si impegnerà “negli organismi della Cgil per far conoscere la vera situazione della realtà Cremonini che non è quella descritta da Carlo Carelli”.

Ora, vista la gravità del gesto, ci aspettiamo una netta presa di distanza anche dal segretario generale della Cgil lodigiana Domenico Campagnoli: verso le stonatissime e del tutto false argomentazioni di Carelli non serve nessuna “solidarietà di organizzazione”, quanto invece un atto di riconoscimento della verità.

Non si è fatta attendere la risposta della Cisl dopo le polemiche sulla visita di Bonanni alla Cremonini: «Gesto grave, ci attendiamo una presa di distanza anche del segretario generale Campagnoli»

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