Ministri ed esperti della medicina a Lodi per fare il punto sul Covid

Il prefetto annuncia il simposio nazionale fissato per il 6 novembre

Un incontro di respiro nazionale per fare il punto da dove tutto è partito. A distanza di nove mesi dal primo caso ufficialmente riscontrato di infezione da Covid-19 in Italia, la città di Lodi tornerà sotto i riflettori nazionali, il prossimo venerdì 6 novembre, per un grande incontro organizzato proprio per fare il punto sulla pandemia.

L’annuncio è stato dato ufficialmente dal prefetto di Lodi, Marcello Cardona, che ha promosso e sta curando direttamente l’evento, sabato scorso, nel pomeriggio, nel cortile interno della prefettura, in occasione della inaugurazione di una delle mostre della 11esima edizione del Festival della Fotografia Etica.

Cardona ha definito l’incontro del 6 novembre un simposio scientifico, al quale parteciperanno luminari, uomini di scienza, ministri della Repubblica, con l’obiettivo di fare una prima sintesi di quanto abbiamo vissuto dal 20 febbraio 2020 in poi. La sera del 20 febbraio infatti all’ospedale di Codogno è scattato il protocollo Covid per un giovane di Codogno ed è stato proprio forzando le procedure che i medici dell’ospedale della Bassa hanno potuto identificare ufficialmente il primo caso in Italia Covid-19, una infezione che, si è compreso oggi, era già in circolazione nel nostro Paese da diverse settimane, da qui la presenza di pericolosi focolai in Lombardia e nel Veneto.

All’evento del 6 novembre, previsto nel pomeriggio nell’auditorium della Banca Popolare di Lodi, sarà presente il ministro della Salute Roberto Speranza e con tutta probabilità anche il collega alla Difesa, Lorenzo Guerini. L’elenco dei medici e degli esperti che prenderanno la parola non è stato ancora reso noto nel dettaglio, di certo si possono indicare già i nomi di Walter Brusaferro (Istituto superiore della Sanità), Alberto Zangrillo (San Raffaele, medico personale di Berlusconi), Luca Richeldi (Gemelli di Roma). Sul palco poi saranno chiamati a raccontare la propria esperienza i sanitari che a Codogno e Lodi hanno affrontato per primi in tutto il mondo occidentale l’emergenza e tra questi la dottoressa Annalisa Malara, che insieme ai colleghi il 20 febbraio ha identificato il paziente 1. A coordinare i lavori saranno il direttore del «Corriere della Sera», Luciano Fontana, e il direttore del «Cittadino», Lorenzo Rinaldi.

La macchina organizzativa della prefettura di Lodi è già in movimento e l’annuncio ufficiale, come detto, è arrivato sabato in occasione della mostra - allestita in prefettura - che racconta attraverso le fotografie l’impegno di Medici senza frontiere negli ospedali lodigiani in occasione della fase più acuta della pandemia da Coronavirus.n

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