Mezzo secolo a servire gli ultimi

Una grande festa in occasione dei 50 anni di ordinazione di don Chino Pezzoli in cui verranno ricordati anche i 34 anni che sono trascorsi dalla fondazione della prima comunità per i tossicodipendenti. L’appuntamento, aperto a tutti coloro che vorranno condividere un momento speciale per la fondazione “Promozione umana”, si terrà domenica a partire dalle 14 presso la tensostruttura che si trova al Crowne Plaza Hotel di San Donato. In prima fila ci saranno i circa 500 ragazzi ospiti delle comunità d’Italia, insieme alle loro famiglie, i quali trascorreranno insieme un pomeriggio ricco di eventi e di emozioni.

Alle 14.30 è previsto un saluto da parte del sindaco di San Donato Andrea Checchi, dopodiché l’atmosfera si arricchirà di tradizione natalizia con un concerto gospel. Alle 15.30 prenderà la parola don Chino Pezzoli per presentare il suo nuovo libro “Puoi cambiare… basta un po’ di coraggio” e alle 17.30 a salire sul palco saranno i ragazzi delle comunità che porteranno in scena una rappresentazione carica di significato. Infine, intorno alle 18.30 sarà il momento dei saluti e dello scambio degli auguri. Un intenso pomeriggio per ricordare il valore di un cammino animato da alti principi e da una serie di obiettivi che saranno perseguiti nonostante le difficoltà legate ad una società che paga lo scotto della crisi dei valori. «Rispetto a 20 anni fa – spiega don Mario Sozzi, braccio destro di don Pezzoli -, oggi è senz’altro più difficile parlare di impegno contro la dipendenza, perché un tempo c’era maggior sostegno, maggior riconoscimento sociale e soprattutto c’era più attenzione nei confronti di questi temi, mentre in questa fase storica ci troviamo di fronte ad un’esaltazione dell’apparire in cui tutti rincorrono le emergenze, dimenticandosi spesso dei problemi più importanti». E ricorda: «Qualche anno fa si è parlato di ludopatia, era il tema del momento, poi l’argomento è passato in secondo piano, anche se la dipendenza dal gioco resta una piaga attuale, ora si parla della paura del terrorismo, ma non si tocca il capitolo droga, perché purtroppo parlare di dipendenza e di comunità non è più di moda». Nel corso della festa in primo piano verrà posto il messaggio lanciato da don Chino nel suo libro dedicato al coraggio di cambiare. «Il cambiamento – riprende don Sozzi - è alla base di un meccanismo sostanziale, lo vediamo tutti i giorni, nelle nostre comunità, dove viene portato avanti un percorso concreto all’interno di vere e proprie realtà educative, luoghi di recupero, di reale crescita». Era il 1981 quando don Chino aveva preso contatti con un gruppo di tossicodipendenti “accampati” presso una baita, a 1300 metri, nella località di Castione della Presolana, in provincia di Bergamo. Con loro, aiutato ad alcuni volontari, ha sperimentato il primo tentativo di comunità, che è durato tre mesi. Oggi la Fondazione “Promozione umana” ha all’attivo 15 comunità a cui sono legate anche una serie di altre attività per il reinserimento nel mondo del lavoro. Un risultato importante che domenica sarà testimoniato da 500 ragazzi pieni di voglia di cambiare davvero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA