MEDIGLIA Udienza dal giudice per i 77 morti di Covid nella casa di riposo

Gli avvocati delle famiglie chiedono una perizia e un supplemento di interrogatori

Sono stati anche loro vittime inevitabili della pandemia da Covid-19 o qualcuno avrebbe potuto fare di più per proteggerli e non lo ha fatto? È la domanda cui il prossimo 13 gennaio uno dei gip di Lodi dovrà rispondere, riguardo ai 77 ospiti morti nei primi mesi del 2020 nella Rsa Borromea di Mombretto di Mediglia.

Secondo la Procura di Lodi, «non c’è ragionevole certezza che siano state proprio le condotte commissive o omissive di soggetti ricoprenti cariche apicali a cagionare l’evento morte», aveva sintetizzato il Procuratore Domenico Chiaro quando, a metà luglio, aveva chiesto al gip di archiviare l’indagine che era stata aperta per le ipotesi di epidemia colposa e omicidio plurimo colposo.

Quattordici tra i parenti degli anziani deceduti hanno formalmente depositato istanza di opposizione all’archiviazione, con gli avvocati Emiliano Michelutti e Ilaria Ramoni di Milano, e ora l’udienza è stata fissata. «Anche la più nota inchiesta su contagi e decessi nel Pio Albergo Trivulzio di Milano è stata oggetto nelle scorse settimane di una richiesta di archiviazione - sottolinea l’avvocato Michelutti -, ma la Procura ambrosiana non si è accontentata di valutazioni giuridiche sulle relazioni di polizia giudiziaria, ha anche disposto una consulenza medico - legale, prima di trarre le proprie conclusioni, condivisibili o meno che siano. La nostra primaria richiesta al giudice delle indagini preliminari sarà di disporre, analogamente a Milano, una perizia sulle cartelle cliniche. Che sia di natura medico-legale e, meglio, epidemiologica. Per prima cosa tutti i parenti vogliono che quanto accaduto ai loro cari, in un ambiente che doveva salvaguardarli, non debba capitare più a nessuno».

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