Mediglia ora rischia di restare senza banche

Anche Intesa San Paolo ha annunciato la prossima chiusura

Emiliano Cuti

Il comune di Mediglia rischia di rimanere senza banche. Dopo il Banco Bpm, ha annunciato la chiusura anche la filiale Intesa-San Paolo di piazza Pertini a Triginto, lasciando sguarnita la frazione e preoccupati i residenti. A dare voce al malumore è Gaetano Carenzi, ex consigliere comunale, che insieme ad altri cittadini si è mobilitato per chiedere un intervento da parte del Comune. «Prima erano solo voci, poi abbiamo avuto la conferma della chiusura a giugno della filiale - afferma Carenzi -: sarebbe un colpo durissimo, perché è l’unica banca operativa della frazione. La banca popolare di Lodi aveva appena chiuso, conservando il bancomat e limitando le aperture, adesso ci troviamo a fare i conti con questa nuova chiusura. Un comune di poco meno di 13mila abitanti non può rimanere senza banca. È chiaro che occorre fare qualcosa: Triginto ha 1400 abitanti, Mediglia 1500, Bustighera 700, Robbiano 700, dove c’è una popolazione anziana che ha poca dimestichezza con il computer e alla quale certo non si può chiedere di affidarsi all’home banking». Anche se per la verità ancora una banca che osserva una piena operatività c’è, ed è il Credito cooperativo dell’Adda e del Cremasco in via Roma, oltre allo sportello bancomat di Bpm con apertura limitata. Il Comune, in ogni caso, si è già attivato per verificare la possibilità di salvaguardare il servizio in loco. «Martedì - annuncia il sindaco Paolo Bianchi - incontrerò in Comune i responsabili di Intesa San Paolo. Non vi è ancora l’ufficialità della chiusura della filiale di piazza Pertini, ma appena abbiamo avuto nozione di tale prospettiva abbiamo chiesto un incontro. Faremo il possibile per salvaguardarne la presenza, quantomeno dello sportello Atm».

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