MEDIGLIA In casa di riposo resta la paura: «Visite al lumicino e solo all’esterno»

72 le vittime per il Covid, la struttura di Mombretto non può ancora accogliere i famigliari degli ospiti

«Le cose vanno meglio, sì, ma non abbasso la guardia, mi sento come un guardiano che non deve, non può, rilassarsi. Mia mamma è ancora là, è sopravvissuta al periodo peggiore, e assieme a lei ci sono un altro centinaio di persone, non dimentichiamolo». Sprizza energia, ma non nasconde preoccupazione e timore per «quello che succederà nei prossimi mesi», quella che è stata una delle artefici della scoperta di quella che è stata una tragedia nella tragedia, l’esplosione del Covid nelle case di riposo. A Mediglia, una dei “simboli” della tragedia che ha travolto decine di strutture di ricovero nella Lombardia ferita dal nemico invisibile, Cinzia Bisoni ha ancora sua mamma. La Rsa, che prima della pandemia registrava 148 ospiti, 72 dei quali rimasti vittime del virus, è tuttora la “casa” dell’anziana che, spiega Cinzia, «al momento sta bene, così come gli altri ospiti rimasti cui nelle ultime settimane pare se ne siano aggiunti altri 30».

Ad oggi e nonostante le decisioni assunte a livello ministeriale, alla Residenza Borromea di Mombretto di Mediglia le visite sono ancora ridotte all’osso e solo all’esterno. «Possiamo incontrare i nostri cari - conferma Cinzia - solo due volte a settimana, una attraverso il vetro e una all’esterno, nell’apposito gazebo allestito in giardino». Poco, per chi ha vissuto il terribile periodo della fase acuta della malattia, ma «da quello che possiamo vedere oggi tutto il personale è attrezzato per evitare che si ripeta ciò che è successo». Cinzia, così, continua a vigilare, mentre si attende che la magistratura, che ha avviato una serie di indagini che coinvolgono anche la struttura di Mediglia, completi il suo lavoro. Nel frattempo anche l’associazione Felicita – Associazione per i diritti nelle Rsa, sta continuando a monitorare la situazione nelle case di riposo. Tra le iniziative messe in campo, e che verranno presentate nelle prossime settimane, anche una meticolosa raccolta di testimonianze e racconti che andranno a costituire un libro bianco sulla tragedia che si è consumata nei mesi più bui del Covid.n

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