Maturità 2017, scelte le tracce delle prove

È partito il “countdown”, vale a dire il conto alla rovescia sugli esami di Stato 2017. Lo scorso 4 maggio per il secondo anno consecutivo il Miur ha trasmesso un video che riprende l’Ispettore Coordinatore della Struttura Tecnica del Ministero per gli esami di Stato, mentre «serafico in ardore», per dirla alla Dante, si introduce nello studio della Ministra Valeria Fedeli per la scelta delle tracce della prima e delle seconde prove. Un video che sprizza tranquillità in ogni suo fotogramma tanto è vero che rientra in una campagna di comunicazione del Ministero dall’emblematico titolo «No Panic». Dopo circa tre ore scandite dalle lancette di un orologio virtuale che girano velocemente sullo schermo, ecco riapparire nuovamente l’Ispettore, questa volta con un leggero sorriso “leonardesco”, che annuncia alle ragazze e ai ragazzi la scelta delle tracce fatta dalla Ministra Fedeli ritenute «belle, interessanti e coerenti con il percorso scolastico svolto nell’ultimo anno». E con tono mortificato aggiunge: «Non posso dirvi purtroppo di più. In bocca al lupo». Dunque in qualche “forziere” del Ministero sono custodite le tracce del prossimo esame di Stato. Si parte il 21 giugno con la prima prova di Italiano per proseguire e finire nella prima decade di luglio in quasi tutta Italia con gli orali. L’esame in sé non contiene novità rispetto al passato anche se dall’edizione del 2019 partiranno le novità appena approvate. Una bella novità, invece, sta proprio in questa comunicazione «No Panic» quasi a esorcizzare l’intenso stato emotivo che tiene sulle spine i maturandi per tutto il periodo che precede l’esame. Parola d’ordine è «tranquillizzare i ragazzi» per tenerli concentrati sul prossimo impegno che non va vissuto con leggerezza, ma nemmeno con frustrazione e tensione che, come si sa, giocano brutti scherzi psicologici. La campagna continuerà con altri brevi cronometraggi del Ministero per rendere gli studenti partecipi dei vari passaggi che avvengono nel palazzo dell’Istruzione senza sentirlo distante o come fatto burocratico. Non male come idea. Sarà interessante assistere ai prossimi video per cercare di capire com’è cambiata la musica con la Ministra Fedeli. Diciamo che alla variabile “laica” fatta di messaggi che tendono a far vivere ai maturandi i diversi passaggi ministeriali per familiarizzare con gli aspetti preparatori dell’esame, si affianca la variabile “confessionale” vissuta dai ragazzi in compagnia di santi, noti o meno noti, a cui viene chiesto di intercedere per il buon esito delle prove. E se l’entrata virtuale nel Palazzo consente di conoscere volti, persone e atteggiamenti tranquillizzanti, l’entrata in una chiesa diventa un momento topico per i ragazzi dal momento che affidano il proprio stato d’animo a un livello di trascendenza, nella certezza che presidenti e commissari siano toccati da un salvifico «Spirito di Scienza e di Pietà» e che non si abbandonino a domande complicate durante gli orali. Comunque sono convinto che le diverse comunicazioni «No Panic» con tutti i visi rassicuranti che nei prossimi giorni si alterneranno al Ministero, difficilmente potranno affiancare o superare il Santuario di San Gabriele di Teramo. In questo non c’è Ministero che tenga. Sono stati diecimila quest’anno gli studenti che lo scorso 13 marzo, data che segna gli ultimi cento giorni prima dell’esame, sono accorsi a far benedire la penna con la quale affronteranno le prove scritte. E’ un rito che con gli anni si è radicalizzato nella mente dei giovani maturandi tanto da far crescere il numero degli studenti che affidano a San Gabriele, il Santo che ha studiato per tutta la vita, (non perché ripetente) la sorte del proprio esame. Un misto di sentimenti accompagna queste migliaia di ragazzi. C’è chi si affida al Santo, sapendo di non sapere e che comunque non fa di lui un discepolo di Socrate dal momento che indossa una maglietta con su scritto: «So di non sapere, 60 per piacere». C’è chi, invece, da bravo “filosofo” affida a Eraclito la risposta sull’incerta preparazione con un rassegnato «Comunque vada, Panta rei». Del resto l’esame è un passaggio che nella vita va vissuto con serietà e con consapevolezza, ragion per cui se va bene, tanto meglio e se va male, pazienza perché la vita continua e si fa di un’amara esperienza un’occasione di crescita. Naturalmente non mancano momenti di profonda spiritualità davanti al Santuario con i frati passionisti pronti ad assistere i ragazzi catturati anche da momenti di spensieratezza che probabilmente non avrebbero trovato se si fossero dati appuntamento davanti al MIUR con i funzionari del Ministero. Come si vede tante sono le risorse a disposizione dei nostri ragazzi. C’è però un unico lei motiv alla base del comportamento dei maturandi. La consapevolezza del momento particolare che si andrà a vivere e che potrebbe trovare in uno stato d’ansia la condizione sinistra responsabile nell’inibire la performance al momento più atteso. Il «No Panic» va anche in questa direzione ovvero mettere i ragazzi nelle condizioni di gestire l’emotività, di non farsi condizionare dalla tensione, di non perdere lo stato di serenità, di pensare che la vita stessa è tutto un esame, una scoperta, un fiorire di esperienze che giorno dopo giorno si vivono e si devono gestire. Qui entra in ballo un sacrosanto convincimento. Tutti sono in grado di controllare il proprio stato d’animo, basta per questo non disperdere al vento la propria autostima, la personale convinzione che ciascuno è in grado di regolare il proprio stato di tensione. Ansia e stress accompagneranno i maturandi nei giorni a venire, ma è normale che sia così e talvolta è anche salutare perché tiene viva l’attenzione e la concentrazione, ingredienti primari per prepararsi seriamente senza farsi condizionare dal voto finale. Sarà quel che sarà perchè più del voto possono qualità personali come il carattere, la determinazione, la disponibilità, il sorriso che fanno di una persona, «una gran brava persona». Il futuro ciascuno se lo costruisce giorno dopo giorno, vivendo la quotidianità, le difficoltà, le sorprese che la vita riserva, con un atteggiamento mentale positivo. William James, padre della psicologia americana, diceva: «La scoperta più importante della mia generazione è che gli esseri umani possono modificare la loro vita, cambiando il loro atteggiamento mentale». Ragazzi siate positivi. Non affidate tutto alla fortuna che senza preparazione e opportunità non viene a bussare alla vostra porta.

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