MASSALENGO Un piano per l’ex Osal, rimozione dei rifiuti e demolizione degli edifici

Con il terreno libero dalle strutture si potranno programmare le indagini di natura ambientale e le analisi sull’acqua di falda

Il tempo qui si è fermato nel 2002, con la fine delle attività e il fallimento. Da allora però - nonostante le denunce pubbliche, le ordinanze del Comune per la rimozione dei veleni, i resti di lavorazione lasciati ancora all’interno dell’ex fabbrica - la bomba ecologica dell’ex Osal è ancora una vicenda aperta. Via libera dalla giunta Serafini al progetto definitivo per la messa in sicurezza del sito industriale chimico dismesso in località cascina Priora, a pochi passi dall’ex Madital. La svolta era arrivata con il riconoscimento di contributo da 1.650.000 euro da Regione Lombardia per la rimozione dei rifiuti ancora presenti nel sito, residui di lavorazione mai smaltiti, e il ripristino ambientale. Ora c’è il progetto che prevede due fasi: la prima sarà proprio l’attesa rimozione di tutti i rifiuti soprasuolo, per poi procedere alla demolizione di tutti gli immobili presenti, per riportare l’area in uno stato libero. La spesa prevista per le operazioni è di 1,2 milioni di euro, sul quadro economico complessivo di un milione e 650 mila euro. Al termine degli interventi, con il sito libero dalle costruzioni, si aprirà la fase delle indagini di natura ambientale, con caratterizzazioni del terreno e valutazioni dell’acqua di falda, per sondare la presenza di inquinanti. Dal cromo ai metalli pesanti, mentre l’amianto presente nella copertura degli edifici - su un’estensione di circa 800 metri quadrati, in un’area vasta 6 mila metri quadrati - sarà smaltito con le operazioni degli edifici. «Avevamo già elaborato una progettazione preliminare che ci ha permesso poi di ottenere il contributo di Regione Lombardia, ora il progetto definitivo sarà quello sottoposto alla conferenza dei servizi per poi affidare gli atti alla Cuc per la gara - spiega il sindaco di Massalengo Severino Serafini, che nel maggio 2017, quando era consigliere di opposizione del CVomune ai tempi commissariato, aveva lanciato già l’allarme sulla bomba ecologica - : ci siamo dati una road map precisa per l’intervento che è una priorità. Vogliamo arrivare entro settembre all’affidamento dei lavori ed entro l’autunno a iniziare la rimozione dei rifiuti. Si arriverà ad avere poi l’area nuda, che ci permetterà di avviare tutte le più opportune valutazioni sull’inquinamento dei terreni. Se si dovesse accertare che l’inquinamento sconfina in altra proprietà, potrebbe anche essere necessario aprire poi una nuova fase, con bonifiche estese» .

© RIPRODUZIONE RISERVATA