Maleo, se ne va il professor Visigalli

Ex docente di filosofia del Maffeo Vegio, classe 1947, era amato da tutti

Un uomo colto, intelligente e anche di una grande umanità. Angelo Visigalli, ex docente di filosofia e scienze umane del Maffeo Vegio, era un poeta e un compositore musicale: una persona speciale. Lo descrivono così i suoi ex colleghi del Vegio.

L’ultimo saluto al professore, classe 1947, sarà mercoledì 3 agosto, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Maleo. La salma sarà portata in chiesa, a partire dall’abitazione di via Papa Giovanni XXIII 5, dall’impresa funebre La Fenice, di Maleo. Dopo la Messa la cerimonia proseguirà in corteo, a piedi, al cimitero locale.

«Al Maffeo Vegio - spiega il professor Giacomo Camuri - siamo diventati l’anima del rinnovamento. Avevamo iniziato un lavoro di trasformazione. Visigalli era un uomo illuminato, molto colto, con il gusto della parola. Scriveva delle splendide poesie».

«Ci vedevamo tutti i mesi al Salotto letterario - ricorda il professor Pietro Sarzana -. Mi mandava le sue poesie, delicate, come lui. Non voleva mai mettersi in mostra. Il Vegio per lui era tutto. Era rimasto a scuola, infatti, fino ai 67 anni, fino a quando non l’hanno costretto ad andare in pensione. Era amatissimo dai suoi studenti. Si è visto anche da quello che hanno scritto, in queste ore, per ricordarlo. Negli ultimi giorni ci eravamo preoccupati perché non ci rispondeva più. Poi è arrivata la chiamata dei parenti.La sua riservatezza è arrivata fino all’ultimo».

«Solo lui mi capiva quando non mi capivo nemmeno io - hanno scritto i suoi ex studenti -. Ci dava sempre coraggio, ci sosteneva».

«Aveva una grande idea di rinnovamento e di giustizia - aggiunge Sarzana - . Anche in pensione si era reso disponibile per lavorare ancora per il Maffeo Vegio, insieme a Camuri. Era stato lui a lanciare l’idea della giornata della poesia al Vegio. Aveva fatto appendere tutte le poesie ai fili. Aveva persino convinto l’azienda del distributore di bevande e alimenti a donare una poesia insieme alle merendine. Oltre a una grande passione per la poesia aveva anche una grande passione per la musica. Angelo ha suscitato grandi slanci di amicizia in molte persone».

I suoi componimenti erano straordinari, come le sue fotografie, aggiunge la sua ex collega Tiziana Franceschin. «Angelo aveva una cultura profonda, brillante - annota la professoressa -, una intelligenza completa e anche una grande empatia. Non solo era un uomo profondamente colto, ma anche profondamente umano. Viveva della sua profondità. Le sue poesie erano la linfa della sua vita, erano traboccanti della sua capacità immaginativa, incentrate sul tema della morte e della vita. Aveva una enorme capacità di collegare il tutto con le cose semplici della vita, quelle della natura, le più umili. Si divertiva anche a comporre musica classica, “strimpellare” diceva lui, con il suo vecchio pianoforte: i suoi componimenti musicali erano brani brevi e molto belli, rispecchiavano la sua bellezza interiore».

«A Maleo ha preparato tanti ragazzi agli esami, dando ripetizioni e aiutando gratuitamente chi non poteva permettersi le lezioni, ha incoraggiato a studiare molti giovani - spiega la professoressa Monica Gorla -. Ha preparato la metà delle maestre della Bassa ai vari concorsi. Era amatissimo in paese. Era una persona che non amava apparire, ma che si è sempre data da fare».

Un articolo comparirà anche sul «Cittadino» in edicola il 2 agosto 2022.

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