MALEO Il castello Trecchi ancora in vendita per un valore di tre milioni di euro

Il Comune fa un passo indietro: «Servono ingenti fondi per il recupero»

L’ultimo proprietario era stato un imprenditore bresciano che dopo essersene innamorato aveva iniziato a ristrutturarlo per farne la sua elegante “magione” con tanto di piscina nel parco. Poi è arrivata la crisi del settore immobiliare, i lavori si sono interrotti e nel frattempo l’anziano è morto. Così il castello Trecchi di Maleo è di nuovo in vendita, alla “modica” cifra di 3 milioni di euro. Per gli interessati: vedere immobiliare.it. Certamente non sarà il Comune a farsi avanti, come spiega il sindaco Dante Sguazzi conti alla mano: «Il castello era in fase avanzata di ristrutturazione, ma per terminare i lavori ci vorrebbe ancora qualche milione di euro. Inoltre il mantenimento costerebbe qualche centinaia di migliaia di euro l’anno».

L’investimento potrebbe ingolosire semmai un magnate, «un Berlusconi o un Moratti» esemplifica il primo cittadino, che ricorda come «negli anni Novanta era arrivata un’offerta per acquistare il castello e la proprietà dei terreni per farne un golf club». Antica dimora dei Trivulzio poi Trecchi, il castello è stato trasformato in palazzo a metà Cinquecento e conserva gli affreschi di Bernardino Campi e Girolamo della Valle Leoni, come documentato dal professor Marubbi nei suoi scritti. Dopo un periodo di abbandono, a inizio anni Duemila è stato acquistato dall’imprenditore bresciano, la sorte gli è stata nuovamente avversa, e ora è tornato in vendita.

C’è chi auspicherebbe un intervento di Comune, Provincia, Regione e perché no fondazioni, per incamerare il castello «come avviene in altre parti d’Italia, vedi in Trentino, in Alto Adige e in Veneto, evitando che beni così importanti dal punto di vista artistico e storico cadano nell’oblio o nella trascuratezza al punto di crollare come nel caso di villa Obizza a Ricengo crollata nel gennaio di quest’anno» suggerisce un appassionato. Ma la verità è che pare difficile. A meno di avere una bacchetta magica. O una montagna di soldi. In quel caso «in una parte si potrebbero spostare gli uffici comunali e la biblioteca e realizzare un auditorium – ragiona il sindaco Sguazzi -. L’altra parte potrebbe essere affittata o gestita da una società di catering per le cerimonie, perché le stanze e le cantine sono molto belle. Si potrebbero ricavare degli alloggi, stanze B&B o un relais. Che possano acquistarlo la provincia di Lodi o regione Lombardia credo sia infattibile, ci vorrebbe un privato, un imprenditore. La fortuna è che lo stato dei lavori è abbastanza avanzato».

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