LUTTO La diocesi di Lodi piange il vescovo “del sorriso”

Mercoledì mattina alle 10 l’ultimo saluto a monsignor Giacomo Capuzzi

Un uomo buono, semplice, che ha fatto della prossimità il segno distintivo del suo episcopato durato dal 1989 al 2005, e che ieri, a 92 anni, è tornato al cielo.

La diocesi intera piange la morte del vescovo emerito Giacomo Capuzzi, che negli ultimi anni risiedeva in una casa di riposo a Brescia.

Monsignor Capuzzi era nato a Manerbio, in provincia di Brescia, il 14 agosto del 1929, ed era entrato nel seminario diocesano a soli 11 anni, nel 1940, quando ancora infuriava la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1952, il 29 giugno, era stato ordinato sacerdote, quindi aveva completato gli studi alla Pontificia Università Gregoriana, dove nel 1955 aveva conseguito la laurea in Dogmatica, mentre a Milano, all’Università Cattolica, aveva ottenuto una seconda laurea in Storia e Filosofia, nel 1961.

I suoi studi così approfonditi, però, non gli avevano tolto la semplicità, la spontaneità, e la capacità di essere vicino alle persone, che conquistava con il suo sorriso e la sua stretta di mano, indimenticabile. Per vent’anni era stato insegnante di Teologia al seminario di Brescia, ma era anche assistente dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici, dal 1959 al 1966, e incaricato per la formazione del “giovane clero” dal 1969 al 1977, nonché presidente della Commissione diocesana per la Catechesi, dal 1976 al 1984. Nel frattempo, era stato vicario della parrocchia di San Benedetto in Brescia, dal 1955 al ’66, e poi parroco di Leno, dal 1975.

La sua vita era cambiata quando Giovanni Paolo II gli aveva conferito dignità episcopale, e inviandolo a guidare la Chiesa di san Bassiano dopo il vescovo Paolo Magnani, nel 1989.

Sono anni di grandi cambiamenti, in cui la Chiesa laudense è chiamata a recepire e attuare nei piani pastorali e nella missione diocesana il Sinodo XIII istituito da Magnani, in preparazione al Giubileo del 2000. Uno dei momenti più toccanti e indimenticabili dell’episcopato, a tal proposito, è la storica visita del Papa Giovanni Paolo II, nel giugno del 1992.

Altri elementi significativi di quei sedici anni di mandato sono stati il Congresso Eucaristico del giugno 2002, ma anche l’introduzione delle Unità pastorali che raggruppano le parrocchie all’interno dei singoli vicariati secondo un nuovo assetto pastorale che ancora oggi contraddistingue la diocesi lodigiana. Non ultima, l’istituzione nel Lodigiano della figura dei diaconi permanenti.

Il 14 novembre 2005, al compimento del 75esimo anno di età, è stata accettata la rinuncia di monsignor Capuzzi, ed è stato nominato vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi.

Ma il legame tra la città e il suo vescovo non si è mai interrotto. Lodi, infatti, ha scelto di consegnare la cittadinanza onoraria a monsignor Capuzzi, che dal canto suo ha sempre mantenuto un rapporto di vicinanza e affetto con i suoi successori, i vescovi Giuseppe e Maurizio, mantenendo i contatti anche con diversi sacerdoti della diocesi.

Nel 2019 era tornato a Lodi, per ricordare gli anniversari di ordinazione sacerdotale dei presbiteri della diocesi, e in quell’occasione era stato festeggiato anche il suo 90esimo compleanno.

Ieri, il vescovo Maurizio, accompagnato dal vicario generale don Bassiano Uggé e dal rettore del seminario, don Anselmo Morandi, ha fatto visita alla salma, mentre oggi alle 16 si celebrerà una Messa a Manerbio, suo paese natale.

La salma sarà quindi traslata a Lodi, in cattedrale, dove martedì i fedeli potranno fargli visita, e il vescovo celebrerà una santa Messa di suffragio alle ore 20.45. Mercoledì mattina, alle ore 10, sarà l’arcivescovo metropolita Mario Delpini a presiedere il funerale.

Il vescovo Capuzzi riposerà nella cattedrale insieme ai suoi predecessori vescovi di Lodi.

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