Logistica, bloccata la Cavalieri

Blocco di sei ore davanti i cancelli della Cavalieri Trasporti a Tavazzano, e le condizioni contrattuali di 230 lavoratori del magazzino cambiano in meglio: è stato necessario uno sciopero duro per far tornare sui suoi passi la nuova cooperativa che subentra nell’appalto della movimentazione merci.

Il 22 gennaio ci sarà il cambio di appalto della gestione del magazzino alla Cavalieri Trasporti con la cooperativa Quick Trade che entrerà in sostituzione della cooperativa Sphera. Il cambio d’appalto ha portato però sgradevoli novità per gli operai, circa 230, che lavorano alla movimentazione delle merci, soprattutto freschi e surgelati alimentari.

Intanto per l’assunzione nella nuova cooperativa è stato chiesto ai dipendenti di sottoscrivere volontariamente un verbale di conciliazione con il quale avrebbero rinunciato a tutte le spettanze pregresse dovute dalla cooperativa Sphera o dalla società committente. Quindi l’assunzione con il nuovo gruppo sarebbe avvenuta con un livello contrattuale d’ingresso, indipendentemente dalle mansioni effettive e dall’anzianità di servizio, con un periodo di prova di un mese e con retribuzioni sensibilmente più basse rispetto a quelle maturate in qualifiche superiori.

Queste condizioni sono state ritenute dai lavoratori «punitive e vessatorie». Operai e Si Cobas hanno quindi organizzato in fretta e furia uno sciopero per ieri mattina dichiarando lo stato di agitazione e prospettando astensioni dal lavoro e blocchi ai cancelli senza preavviso qualora non si fosse raggiunto un accordo.

Ieri mattina già prima delle 10 si sono presentati davanti i cancelli un centinaio di lavoratori del magazzino che hanno completamente bloccato l’uscita e l’entrata dei Tir. Sul posto erano presenti due pattuglie dei carabinieri e sono sopraggiunti due funzionari della Digos per verificare che tutto si svolgesse senza incidenti. E a parte qualche raro momento di tensione innescato dalle proteste di autisti che volevano lasciare l’azienda, il blocco è stato pacifico e senza problemi.

«La cooperativa di prima si approfittava dei lavoratori e quella che arriva ora fa lo stesso - raccontano due operai -. Non ci sono ferie retribuite, non ci sono straordinari né festivi: a dicembre ho fatto 170 ore e ho preso sempre il solito stipendio da mille euro, con il notturno, i sabati e le domeniche. I pagamenti in più erano sempre rimandati e adesso bisogna firmare che non ci spetta più niente. Questo non è giusto».

Rabbia e delusione davanti i cancelli non sono mancate, anche se sono sfociate più che altro in qualche slogan o nella semplice protesta a voce. «Io lavoro qui da 12 anni come mulettista specializzato, perché devo rientrare con un mese di prova e con il livello di contratto d’ingresso, quello più basso?», si chiede un altro operaio. E storie come queste ce ne sono state in quantità ieri mattina.

Verso mezzogiorno è quindi iniziata una trattativa tra alcuni sindacalisti Si Cobas e i rappresentanti della nuova cooperativa. «Dopo lo sciopero e il blocco si sono ammorbiditi un po’ e hanno capito che i lavoratori erano davvero arrabbiati e pronti a proseguire nella lotta - dice Fulvio Di Giorgio del Si Cobas -.Così siamo riusciti a ottenere alcuni miglioramenti: sparisce il mese di prova e i lavoratori saranno assunti con un livello più alto di quello d’ingresso, con l’impegno tra cinque mesi a rivedere le effettive mansioni secondo il contratto nazionale di lavoro merci e trasporti. Per le spettanze arretrate, invece, invitiamo i lavoratori a non firmare la conciliazione, ma le semplici dimissioni. E ovviamente vigileremo perché l’accordo sia rispettato».

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