Lodigiano e sviluppo: peggio di così...

Da pochi giorni è iniziato il 2014 che si porta dietro gli annosi, antichi problemi sociali. La crisi economica ha fortemente ridimensionato l’occupazione e nulla si vede all’orizzonte in quanto a ripresa. Il territorio vivrà nei prossimi mesi il rinnovo di molte amministrazioni comunali mentre l’Ente provinciale è in attesa di conoscere il proprio definitivo destino. Pur nelle effettive e difficili condizioni, è indispensabile un ruolo della politica promotore e facitore di sviluppo: esattamente quello che manca da troppi anni! Guardiamoci indietro. Abbiamo fatto battaglie legittime, sacrosante (e purtroppo inutili) contro l’insediamento delle centrali: non abbiamo saputo coniugare la loro presenza a progetti concreti di industrializzazione delle aree circostanti. Attorno a Sorgenia rimane il deserto... Abbiamo continuamente polemizzato con gli insediamenti del settore logistico, tranne poi fare a gara, municipio per municipio, per attirarne sul proprio territorio a caccia di benefici comunali certi o ipotetici; il tutto al di fuori da una minima programmazione sovraterritoriale, che ha reso il Lodigiano punteggiato da capannoni da cima a fondo... Esattamente il contrario di quanto ha fatto la provincia di Piacenza, confinante con il nostro territorio. Ha individuato tre poli logistici (Piacenza, Castel San Giovanni e Monticelli d’Ongina) nei quali oggi sono presenti numerosi gruppi del largo consumo e dell’elettronica come Ikea, Bosch, Adidas, Conad, Whirlpool, Dhl, Amazon. Quest’ultima passerà nei prossimi tre anni da 203 dipendenti a 1.000, allargando ulteriormente preziose complessive potenzialità di lavoro. Nelle stesse condizioni di reti autostradali e ferroviarie, Piacenza coglie il risultato, Lodi rimane al palo... Il settore agroalimentare non è mai decollato e risulta ancora oggi potenzialità inespressa: se togliamo l’insediamento Inalca (oggi la più grande industria privata nel territorio, arrivata da noi sostanzialmente per iniziativa propria), da vent’anni a questa parte registriamo soltanto chiusure o contrazioni del pochissimo prima esistente... Ed allora? Ci vuole coraggio, sguardo lungo, innovazione, volontà di assumere il rischio d’impresa; ci vuole una politica che ricerchi ed accompagni gli insediamenti facilitandoli al massimo, quando invece ci imbattiamo ancora di recente in vere, finte e soffocanti burocrazie; ci vuole da parte di tutti lo spirito di rispondere alle emergenze sociali sfidando il nuovo, piuttosto che chiudersi ogni volta a riccio nella presunta e sterile difesa dell’esistente, troppo spesso decotto e privo di prospettiva... Abbiamo due parlamentari, Guerini e Guidesi; abbiamo due consiglieri regionali, Foroni e Pedrazzini; abbiamo il segretario generale di Regione Lombardia, Gibelli. Tutta gente di provata esperienza politica ed importanti ruoli di responsabilità. Chiediamo loro di dimostrare come avviato il nuovo corso della politica e di confermare la vicinanza al Lodigiano. Soprattutto dalla loro capacità di guida politica e di disinteressata coesione, può venire lo spunto concreto per una nuova stagione di impegno territoriale che coinvolga le Amministrazioni Comunali, le Istituzioni, le Parti Sociali, il mondo del Credito e dell’Associazionismo. E può venire anche una lezione di impegno che funga da spartiacque definitivo tra la politica degli interessi e la rinnovata politica del servizio.

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