Lodi, visite al Pronto soccorso:
la sala d’attesa sotto il sole

Atteso il via libera per i lavori di ampliamento dell’area pulita al posto della radiologia

Sala d’attesa fuori dal pronto soccorso, sulla rampa, la gente aspetta sotto il sole. Il pronto soccorso di Lodi, a dire la verità anche quelli del Milanese, stanno scoppiando. Sarà un’estate d’inferno se non si mette mano il prima possibile a un sistema territoriale efficiente, in grado di rispondere alle richieste di assistenza delle persone. I lavori di ristrutturazione della radiologia per l’ampliamento del pronto soccorso pulito, intanto, sono ancora fermi. «Noi abbiamo presentato la nostra richiesta - spiega il responsabile dell’ufficio tecnico Maurizio Bracchi -. La Regione sta aspettando che il piano di riordino venga approvato dal ministero per la successiva autorizzazione. È la procedura prevista nel decreto rilancio. La Regione aveva tempo fino al 30 giugno per approvare il nostro progetto e l’ha fatto. Il ministero deve fare altrettanto entro il 18 luglio. A metà del prossimo mese quindi ci manderanno il loro parere. Poi ci diranno quali sono le procedure di appalto, con quali strumenti derogatori per le urgenze procedere per contattare le imprese e quantificare gli investimenti».

«Ho dovuto aspettare un’ora e mezza sotto il sole cocente», lamentava martedì 5 luglio una donna in piedi sulla rampa. La temperatura era ventilata, ma lunedì si soffocava. Martedì mattina, alle 12. erano circa 10 le persone in attesa sullo scivolo. Quelle più anziane stavano sedute su alcune sedie collocate all’inizio della rampa, altre sul muretto o in piedi qua e là. Alle 18.30 l’attesa si era esaurita, ma erano 10 i codici rossi in carico al pronto soccorso, 8 i gialli, 20 i verdi e uno il codice bianco, per un totale di 39 persone presenti.

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