Lodi, vigili del fuoco per un giorno: il sogno diventa realtà per 220 bambini

In caserma si è svolta la tradizionale Pompieropoli

«Tutti noi, da bambini, abbiamo sognato di fare i pompieri» ha commentato, sabato pomeriggio, uno che poi ha dato seguito ai suoi sogni, Giuseppe Di Maria, ed è diventato comandante provinciale dei vigili del fuoco di Lodi. La caserma lodigiana, sabato, ha ospitato infatti Pompieropoli, un’iniziativa dedicata ai bambini – e non solo -, per continuare a sensibilizzare i cittadini sul tema della sicurezza in un modo coinvolgente e divertente.

Il cortile, infatti, era stato suddiviso in alcune postazioni dove di volta in volta si poteva spegnere un incendio con l’estintore, provare la manichetta dell’acqua, ascoltare una spiegazione sul lavoro dei vigili e su alcune indicazioni di sicurezza che possono diventare utili in qualunque momento. «La cultura della sicurezza non riguarda solo la prevenzione incendi – ha commentato il comandante -. Si tratta anche di usare determinate precauzioni in casa, di cambiare i propri comportamenti imprudenti, piccole cose magari, ma che possono fare la differenza e che, spesso, i bambini finiscono per insegnare agli adulti una volta tornati a casa». Il comandante ha sottolineato il rapporto che lega i bambini ai pompieri, che sono anche ambasciatori Unicef, e ha ringraziato i volontari dell’Associazione nazionale dei vigili del fuoco che supportano gli effettivi organizzando tutte queste iniziative, e che ieri erano presenti insieme alla Croce casalese, che ha dato una dimostrazione di primo soccorso. «Come comandante dei vigili del fuoco – ha detto Di Maria - sono stato ben felice di raccogliere la proposta dell’Associazione, perché la diffusione della cultura della sicurezza è uno dei nostri obiettivi, che portiamo anche nelle scuole, sempre grazie ai volontari, che ringraziamo». «Da 14 anni organizziamo Pompieropoli – spiegano i volontari -: ci siamo fermati l’anno scorso per colpa della pandemia, ma questo ci ha dato l’occasione per organizzare cose nuove. Ora, per la prima volta siamo ospiti della caserma, e poi abbiamo pensato di organizzare anche iniziative per i genitori».

Ad esempio, i genitori erano coinvolti nel salire l’ultima postazione di prova, che li vedeva sulle scale accanto ai bambini (tutti ovviamente imbragati).

Il protocollo imponeva di accedere all’evento soltanto su prenotazione, ed è stato praticamente un tutto esaurito, con più di 220 bambini che hanno partecipato tra mattino e pomeriggio, divisi in gruppi di venti persone per volta.

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