Lodi Vecchio in preghiera lunedì sera nel ricordo delle vittime del Covid-19

«L’amore è più forte della morte,il Signore asciugherà ogni lacrima»

Nel tramonto, tra i cipressi del cimitero di Lodi Vecchio, la città intera si è radunata nel ricordo delle persone decedute durante l’epidemia. C’è chi ha perso un familiare, chi un amico, un conoscente, ciascuno conserva nel cuore il dolore per una perdita che, nei mesi del lockdown, non ha potuto trovare nemmeno il conforto delle esequie funebri.

Per questo il parroco monsignor Diego Furiosi, insieme al vicario parrocchiale don Riccardo Fava, ha voluto celebrare una Santa Messa solenne di suffragio, per tutti i defunti: «Celebriamo la memoria attraverso un rito, l’Eucarestia, che è una forma di ringraziamento al Signore in questo luogo che è santo, perché santificato dalla fede dei nostri fratelli». Qualcuno si è radunato intorno all’altare allestito per l’occasione, qualcun altro ha preferito pregare stando accanto al sepolcro dei propri cari, ciascuno ha ripensato all’apparente assurdità di quanto è accaduto negli ultimi mesi, ciascuno sicuramente si è posto, come ha detto monsignor Furiosi, «la domanda spesso inquietante: perché è accaduto? Perché a me, perché a lei?». «La domanda lascia il posto gradualmente al grido del Salmo responsoriale: Ricordati Signore – ha proseguito il sacerdote -. Sono due cose diverse e complementari. In questi giorni in tante città e paesi si è stati chiamati a tenere viva la memoria di fratelli e sorelle che frettolosamente, nascostamente sono stati rimossi dall’autorità civile e religiosa. Ma non sono stati rimossi dal cuore dei familiari, amici e compagni di strada. È stata una necessità subita per un bene più grande, condiviso; ora la comunità di fede a cui si associa quella civile, li recupera e li celebra in un rito, affinché siano riconosciuti il ricordo, la condivisione, l’intercessione».

Uno dopo l’altro, in un’atmosfera di silenzioso cordoglio, sono stati letti i 42 nomi delle persone mancate in questi mesi, e la comunità cristiana di Lodi Vecchio li ha affidati «non solo alla nostra memoria che sbiadisce, ma a quella del Signore, che è il signore della vita».

«Se c’è stato un tempo per dolore e lacrime nel Venerdì Santo, un tempo per lo smarrimento angosciante; se ci è stato concesso e abbiamo accettato di stare e comprendere il silenzio del Sabato Santo; allora nella Pasqua di resurrezione conosceremo la forza dirompente dell’amore che è sempre capace di generare vita. Non la vita è più forte della morte, ma l’amore è più forte della morte, e l’amore genera vita. Questo crediamo: il Signore asciugherà le lacrime su ogni volto».

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