LODI Un locale per le associazioni all’interno del teatro alle Vigne

Lo mette a disposizione gratuitamente l’amministrazione per prove, incontri e assemblee

Uno spazio appena rinnovato racconta la volontà del teatro Alle Vigne di essere sempre più aperto alla città e alle associazioni culturali che la animano. Ieri pomeriggio, i vertici del Comune e di Giona (la società pubblica che gestisce il teatro) hanno mostrato la grande stanza, situata proprio sopra la sala Rivolta, che a breve sarà concessa gratuitamente alle associazioni per prove, incontri, assemblee, tamponando la cronica mancanza di spazi culturali e di aggregazione della città di Lodi.

«Le tariffe per l’uso degli spazi pubblici, dalla sala Granata alla sala Rivolta, quest’anno rimarranno invariate - ha spiegato il sindaco Sara Casanova -. Ma la novità è questa stanza che abbiamo sistemato, ad esempio cambiando i serramenti, e che ora potrà essere usata dalle associazioni gratuitamente. Nell’ultimo anno, tutti abbiamo sofferto, ma vogliamo rinascere, ripartendo proprio dalla cultura».

Anche il vicesindaco Lorenzo Maggi ha espresso la propria soddisfazione, approfittandone per ringraziare l’amministratore unico di Giona Gino Biasini, il direttore Angelo Curtolo e tutto il personale del teatro: «Oggettivamente, il teatro Alle Vigne è una realtà di eccellenza. Eravamo a un passo dall’avere la prima stagione di prosa con il tutto esaurito, poi c’è stato il Covid, ma il teatro non si è mai fermato, dando vita a moltissime iniziative a distanza, valorizzando anche i talenti del territorio. Credo che questo meriti il nostro grazie, in attesa di poter ripartire con ancora più entusiasmo appena sarà possibile».

Biasini è entrato nei dettagli pratici, spiegando che entro il 30 giugno sarà approvato il regolamento per consentire a tutte le associazioni che ne faranno richiesta di disporre dello spazio a pari condizioni, e garantendo che la stanza sarà a disposizione gratuitamente negli orari di apertura del teatro, mentre negli altri momenti sarà necessario pagare «un piccolo contributo per la persona che verrà ad aprire e chiudere». Biasini ha anche ammesso che, visto che la stanza si trova al primo piano, le associazioni dovranno fare i conti con la barriera architettonica rappresentata dal grande scalone del teatro, che al momento è l’unico accesso.

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