LODI Tracce di bivacchi dentro i Giardini Barbarossa

La testimonianza di un lettore sul degrado ai Passeggi, il Broletto chiede l’aiuto delle forze dell’ordine

Bottigliette vuote, cartacce e teli nascosti tra i rami: uno dei tassi dei Giardini Barbarossa si è trasformato di nuovo in un rifugio per disperati. A documentarlo le foto scattate da un cittadino, che ha segnalato l’abbandono di rifiuti e degrado ai Passeggi.

Ieri pomeriggio la situazione era ancora così: alla base di una delle piante del parco di viale Vignati, all’altezza della filiale bancaria Unicredit, è stato creato un passaggio, spostando anche una rete in plastica posizionata proprio per evitare bivacchi, e tra le radici e la folta chioma, si notavano rifiuti abbandonati e una coperta aggrovigliata. «Purtroppo non è la prima volta che succede - riferiscono gli addetti dell’azienda Astem, incaricati della cura del polmone verde -, questo è un fenomeno che si ripete ormai da anni. Avevamo posizionato anche delle barriere per impedire che questi episodi si verificassero ma non bastano, vengono divelte e i segni dei bivacchi si trovano ancora».

Per cercare di salvaguardare il parco, che è stato completamente rimesso a nuovo dieci anni fa, Astem ha proprio nei giorni scorsi rivendicato il suo impegno per il verde: in primo luogo il taglio con regolarità dell’erba, in particolare da metà maggio fino a metà novembre, mentre dalle tre alle cinque volte l’anno i cespugli vengono regolati. La rimozione delle erbacce viene effettuata con sostanza ( nel periodo da aprile a ottobre). Tra le altre attività rilevanti, poi ci sono la sistemazione dei tassi e carpini, una volta all’anno, e la piantumazione di rose e viburni.

«Quello dei bivacchi è problema che c’è ed è sentito - riferisce l’assessore all’ambiente Alberto Tarchini . Eravamo già intervenuti con l’installazione di un’occlusione fisica: la posa di una rete, ma purtroppo è stata rimossa. Ci riproveremo per trovare una soluzione. Su questo aspetto ci serve però l’aiuto anche delle forze dell’ordine per la verifica del corretto utilizzo di quegli spazi».

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