LODI Spaccio e vandali davanti al Maffeo Vegio, parla il sindaco: «Potenziati i controlli dei vigili»

Casanova: «Chiederò di tornare sul tema al tavolo in prefettura»

L’attenzione è «massima». E sono previsti controlli mirati della polizia locale, ma anche una nuova richiesta di analisi della vicenda alla Prefettura.

Così il sindaco di Lodi Sara Casanova interviene sul caso sollevato da Il Cittadino in merito alle condizioni del Giardino delle Tre Età, nei pressi del Maffeo Vegio, e alla scelta della dirigente dell’istituto Laura Fiorini di rivolgersi alle forze dell’ordine. Non solo per i vandalismi ripetuti nello spazio verde, utilizzato come luogo di attesa dagli studenti prima dell’ingresso in aula, ma anche per i disturbi arrecati alle lezioni da persone esterne all’istituto e per il fenomeno dello spaccio di droga segnalato dagli stessi ragazzi.

«Il Giardino delle tre età è uno degli spazi del centro storico su cui la Polizia locale sta concentrando i controlli, anche in considerazione dei recenti atti di vandalismo - spiega il sindaco Casanova -. In generale, danni e dispetti che vedono spesso protagonisti ragazzi minorenni si sono purtroppo intensificati. Le forze dell’ordine, che ringrazio per il prezioso servizio, fanno quotidianamente prevenzione e lavorano per contrastare questi comportamenti su cui l’attenzione deve rimanere massima. Proprio per questo motivo, chiederò di tornare sul tema anche in occasione dei prossimi tavoli di Coordinamento Ordine Pubblico e Sicurezza in Prefettura». Intanto si fanno sentire anche i cittadini attivi, che da marzo 2016 all’aprile del 2018 avevano letteralmente cambiato volto al parco e lo avevano fatto vivere trasformandolo in luogo di ritrovo per i piccoli e le famiglie, in modo di fatto spontaneo. «Era un luogo vivo, curato, reso più ricco e più bello - racconta uno delle cittadine attive - : c’erano un spazio ad orto curato dai bambini, una zona scambio libri e scambio giochi, avevamo instaurato il momento della merenda condivisa e abbiamo dato vita a feste aperte a tutti, che mettevano al centro la natura. Vedere questo luogo, su cui tanto abbiamo lavorato, in queste condizioni è un grande dispiacere: come abbiamo più volte detto una frequentazione positiva, come quell’esperienza, avrebbe forse evitato frequentazioni negative». Un’esperienza a misura di bambini e famiglie che si interrotta nell’aprile 2018.

«Da allora sui patti di cittadinanza attiva, che permetterebbe di riprendere esperienze simili, il consiglio comunale si è espresso in modo unanime, ci sono state commissioni, ma nulla è stato definito. Si è persa un’occasione».

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