LODI «Sono in attesa di un’assicurata
con il bancomat da 4 mesi»

La denuncia dell’ennesimo disservizio delle Poste, un’odissea per la missiva non recapitata per ”destinatario sconosciuto”

Da maggio aspetta un’assicurata da Poste Italiane, ma finora nonostante i continui tentativi di recuperarla... non c’è stato nulla da fare. Il problema è che la missiva contiene il nuovo bancomat e in tutti questi mesi un cittadino residente a Lodi ha dovuto chiedere alla propria compagna di prelevare i soldi, per poi restituirle la cifra con un bonifico, «che comunque costa».

«Sono cliente di una banca on line, agli inizi di maggio mi si era smagnetizzato il bancomat e ho fatto richiesta di avere quello nuovo - racconta il diretto interessato -. Premetto che la banca si è sempre dimostrata un istituto efficiente, dopo un paio di settimane che il bancomat non mi veniva consegnato ho scritto all’assistenza, mi hanno detto che il bancomat era stato spedito e mi hanno dato il numero dell’assicurata. Sono andato a controllare sul sito delle Poste e risultava restituita al mittente per destinatario sconosciuto. Cosa abbastanza strana, perché ho sempre ricevuto posta e corrieri, inoltre da un anno sono in smart working e sono a casa tutti i giorni. La banca mi ha detto che non appena l’assicurata fosse tornata indietro l’avrebbero rispedita. Ho confermato l’indirizzo alla banca, non essendoci il mio nome sul citofono ma solo quello della mia compagna ho specificato questo dettaglio e ho aspettato fiducioso».

Tuttavia, niente da fare. «Ho una carta ricaricabile, ma ho smarrito il pin, in questo caso la banca me lo ha inviato con corrispondenza semplice, ma non è arrivato. Sta di fatto che questa storia è iniziata a maggio e io non sono ancora riuscito a utilizzare né il bancomat né la carta ricaricabile».

«L’altro giorno ho fermato il postino, spiegandogli la questione e dicendogli che aspetto da tre mesi un’assicurata - continua il cittadino -. Mi ha chiesto “c’è il suo nome sul citofono?”, gli ho risposto di no, ma che naturalmente sulla corrispondenza è sempre specificato il cognome della mia compagna. Mi ha detto che lui non legge mai fino in fondo e di mettere un adesivo sul citofono. Ho chiamato ancora la banca, mi ha detto di recarmi in una filiale di Milano per ottenere un bancomat provvisorio. Una volta lì mi hanno detto che potevano verificare dove si trovava il bancomat e potevano fare in modo che fosse consegnato lì, presso di loro. Dovrò tornare di nuovo a Milano, e a parte la spesa per il treno dovrò sottrarre due ore al lavoro».

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