LODI Serrande abbassate e negozi in affitto, in centro a Lodi commercio in crisi

Tante attività sono chiuse fra corso Vittorio Emanuele, corso Umberto e corso Roma

Diversi cartelli di “affittasi” spiccano tra le vetrine dei negozi del centro di Lodi. Qualche attività presente in precedenza si è spostata in vie adiacenti, qualcun’altra semplicemente ha chiuso. Non tutte le chiusure però si riferiscono a questo periodo. C’è chi ha cessato l’attività da febbraio, chi se n’è andato da due, quattro anni, ma di fatto il negozio non ha più trovato affittuari.

Se si percorre corso Vittorio Emanuele sono cinque le vetrine con il cartello “affittasi”, tra cui quella dell’ex “For You”, una sull’altro lato incorporata in palazzo Barni, un’altra ancora quella che riporta sulla tenda il nome dell’oreficeria Uggeri. Se si prosegue per corso Umberto si rileva che anche Piacentini, conosciuta firma della moda in centro, ha tutte le serrande abbassate e un cartello di agenzia esposto per l’affitto dei 100 metri quadri, mentre il numero di telefono del negozio risulta non più attivo. Anche in piazza della Vittoria, dove qualche anno fa c’era la “Marina Rinaldi” (ora spostatasi), rimane vuoto lo spazio per il quale dall’agenzia fanno notare: «Chi potrebbe decidere di avviare un negozio di abbigliamento in questo momento?».

In corso Roma si contano diversi annunci. Partendo dal tratto di Porta Cremona si riscontrano cartelli ai civici 126, 99 e 87. Se “Dedalo” si è spostato in via Incoronata, nessuno ha preso il suo posto, mentre anche gli spazi precedenti della farmacia Gastaldi all’angolo con via Venti Settembre non sono più stati rilevati. Così per la gioielleria Antoniazzi che si è trasferita sempre in centro, ma in corso Roma 63, nessuna nuova attività è subentrata.

Al novero dei negozi con gli annunci affissi, occorre poi aggiungere quelli che hanno le serrande abbassate senza però nessun avviso esposto, oppure che oltre la vetrina si vedono completamente vuoti. È il caso del panettiere nei pressi del Maffeo Vegio, all’incrocio tra via Legnano e via Carducci, davanti al quale la gente passa e si chiede cosa sia successo. Ancora, occorre aggiungere gli uffici rimasti vuoti, come quei 75 metri quadri in via Gabba. Se poi ci si sposta appena un poco dal centro, un caso particolare è quello di corso Mazzini: è vero che si tratta di una via abbastanza lunga dove continuano a lavorare in diversi; ma chi si trovasse a passare, magari dopo un po’ di tempo, non può non notare che sono diverse anche le attività chiuse.

Se da una parte chi volesse fare il conto delle serrande abbassate in centro città, non farebbe dunque fatica a trovarle, dall’altra c’è anche qualche commerciante storico che fa notare ad esempio come corso Vittorio Emanuele si difenda bene, con le vetrine colorate, le attività che lavorano, un buon passaggio di persone che vanno e vengono dalla piazza.

Come “leggere” allora gli annunci di “Affittasi”, affidati ad agenzie diverse e in tempi diversi? Potrebbe rappresentare un’alternanza fisiologica o è dovuto ad altro? Forse questo tempo ci porterà a fare riflessioni.

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