LODI Santa Chiara, il sereno dopo la tempesta - GUARDA IL FOTORACCONTO

Per la prima volta, dopo tanti mesi, gli anziani insieme nel chiostro di via Gorini

Primi “raggi di sole” dopo la lunga notte del Covid. Gli anziani della casa di riposo di via Gorini, venerdì, sono usciti, nel chiostro, a gruppi di 30 per volta, per assistere al concerto degli Amici della tana. Le note di brani come “Mamma son tanto felice” o “La fisarmonica” di Gianni Morandi hanno portato una ventata di serenità all’interno della struttura. L’iniziativa è stata promossa, con il contributo fondamentale delle educatrici professionali e del resto del personale, in occasione della festa della mamma. La presidente Giovanna Invernizzi e la direttrice Simona Sarchi hanno salutato gli ospiti cercando di incoraggiarli, perché questo, hanno detto, è «un anticipo della normalità». Non sono mancati momenti di tristezza quando prima dell’inizio qualche parente si è affacciato alla sbarra per fare ciao con la mano ai genitori in carrozzina, tenuti a distanza di sicurezza. Un’ospite è scoppiata a piangere e il magone si è inchiodato in gola senza più andare giù. Nonostante la musica, gli applausi e i sorrisi degli altri anziani. «Domani mi sposo - ha detto Daniela Boffelli, che con la sorella Claudia è venuta per vedere la mamma almeno dal portone -. Verrò qui con il vestito da sposa a salutarla. Io gliel’ho detto del matrimonio, chissà se si ricorderà». Ad affacciarsi al cancello, anche il sindaco di Maccastorna Fabrizio Santantonio: «Siamo venuti a salutare la professoressa, mia suocera, in questa giornata di festa - ha detto -. M piacerebbe che oltre a pensare alla ripresa delle attività commerciali, del turismo e della mobilità nel paese, che è una cosa sacrosanta, venisse posta attenzione anche alle case di riposo e a Santa Chiara. Sono tutti vaccinati , c’è una condizione di miglioramento, dentro e fuori. Credo sia venuto il momento di liberare gli anziani».

«Questo di oggi è il primo momento di normalità pre Covid - hanno aggiunto la presidente e la direttrice -. Stiamo lavorando per fare delle aperture controllate, approfittando del giardino. Leggo però che le direttive di Regione sulle aperture sono in arrivo». Oggi, in attesa di poter abbracciare fisicamente i loro anziani, i parenti si sono accontentati di una sbirciatina da lontano. Già vederli così in cortile, sotto il sole, senza plastiche e vetri di mezzo, che stringono le mani dei loro operatori, dà un po’ di speranza in più. «Non sembra che sia passato così tanto tempo», sussurra la dottoressa Sarchi, abbassando lo sguardo. Il carico di dolore ha modificato la percezione del tempo. Ora c’è bisogno di musica e serenità.

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