LODI Rivoluzione in viale Rimembranze, iniziati i lavori per la nuova ciclabile

Operai al lavoro da giovedì per realizzare una delle opere più attese in città

Luigia Foini, 91 anni compiuti, con il vestito a fiori blu e la borsetta, scruta attenta gli operai al lavoro e le ruspe che fanno manovra, fermando il traffico e il via vai delle biciclette che sfruttano lo spazio libero dalle operazioni. Si intrufolano sui marciapiedi, imboccano le strettoie tra le auto parcheggiate e quelle in coda. «I cantieri ci vogliono - sentenzia dopo qualche minuto di silenzio - tra le strade e i marciapiedi qui ormai è quasi impossibile camminare. Pensi che evito anche di andare in chiesa oggi, perché tante signore qui sono cadute. E se cado io è dura rialzarmi».

Viale Rimembranze era il palcoscenico privilegiato di una delle più attese rivoluzioni al via in quest’estate di cantieri. Rete rossa tra un albero e l’altro, a delimitare un tratto del marciapiede, sul lato sinistro in direzione di viale Italia, nella tarda mattinata di ieri i lavori erano già entrati nel vivo. Un mese la durata prevista delle operazioni, inserita nel progetto Colleg’Adda, per dotare la città di nuovi percorsi ciclabili per 6 chilometri e per la manutenzione di altri 12 chilometri di percorsi. In agenda qui c’è la realizzazione di uno dei due nuovi tratti di ciclabile: un percorso in sede propria, su cui viaggeranno le due ruote dirette verso le due differenti direzioni di marcia. Già adottato il senso unico verso viale Italia, i cantieri serviranno anche a riqualificare le condizioni dei marciapiedi e degli asfalti, danneggiati in più punti dalle radici dei giganti verdi. «L’importante è che non siano toccati gli alberi - dice subito Anna Dassisti, che viaggia proprio su una bicicletta -, che sono storici per la città di Lodi. Non riesco ancora a immaginare quali saranno le ricadute di questi cambiamenti sulla viabilità, che peraltro sarà un po’ stravolta in città, basti pensare anche alla questione Esselunga. Diciamo così, le ciclabili non fanno mai male, per me poi che ho deciso di dedicarmi alla bicicletta e abbandonare l’auto. Sarebbe poi opportuno fare comunicazione un po’ prima alla cittadinanza, non in estate, così che tutti possano capire bene cosa accadrà». «Arriva davvero una pista ciclabile? Non ne sapevo nulla - dice Anna in sella alla sua bicicletta - . Serve di sicuro, anche se forse il cambio di senso di marcia rischia di intasare la viabilità altrove, magari nella vicina corso Mazzini. Oggi già la situazione è complicata dalla chiusura del sottopasso di via San Colombano, vedremo come andrà a settembre». A scrutare il cantiere c’è anche Gianfranco Cighetti - «ah, guardi, io sono contento, mi sposto solo con la bicicletta ormai» - , lavori utili anche secondo Francesco Mascherpa. «La tempistica però è negativa - aggiunge - , avrebbero dovuto iniziare prima o meglio ancora durante l’emergenza».

La speranza, per chi ha un’attività come Abbattista Michele del bar Icaro, è che dopo i disagi arrivino i vantaggi, perchè «siamo già stati colpiti duramente da questa crisi e ora saremo danneggiati dalla difficoltà di passare. Qui si rischia di non sopravvivere».

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