Lodi, quale futuro per il parco del Belgiardino?

Il Broletto vuole acquistarlo ma poi servirà una vera valorizzazione

Il Broletto vuole comprare l’area del Belgiardino. Nel caso in cui l’operazione dovesse andare a buon fine, chissà se il Comune di Lodi coglierà finalmente l’opportunità per un grande rilancio del parco sull’Adda. La zona verde è attualmente di proprietà della Fondazione Ca’ Granda, che gestisce il patrimonio dell’ospedale Maggiore di Milano, l’amministrazione vorrebbe acquistare l’immobile e le piscine, in territorio di Montanaso Lombardo.

Il contratto d’affitto scadrà il 10 novembre ed è stata ottenuta una proroga per portare avanti tutti gli approfondimenti necessari. Il Broletto pagherà il canone di locazione del 2021 e del 2022, per una cifra pari a 13mila euro l’anno; dal 2017 il Comune di Lodi ha affidato alla società Acquatica – attraverso un bando della durata di cinque anni – la gestione degli impianti sportivi del Belgiardino. I lodigiani se lo ricorderanno: un tempo il parco sull’Adda nei week-end attirava decine e decine di giovani in arrivo dal Milanese, il bus si fermava su viale Milano e non era raro vedere le comitive incamminarsi verso il fiume. Tempi lontani, così come lontano è il ricordo del “percorso vita” che si snodava nei boschi alle spalle del Belgiardino, offrendo ai visitatori la possibilità di fare fitness nel verde.

Le potenzialità di questo scrigno verde sono notevoli, l’Adda lo abbraccia con il suo scorrere incessante, da sempre il Belgiardino è bellezza e quiete ma, all’occorrenza, anche divertimento, grazie alla presenza delle piscine. Nel corso degli anni il parco è stato spesso trascurato, senza che ci fosse un progetto per la sua valorizzazione.

I lavori al suo interno, nel caso in cui l’amministrazione comunale riesca nel suo intento, non mancheranno, e richiederanno investimenti. Si potrebbero/dovrebbero potenziare per esempio i giochi per i più piccoli e l’offerta sportiva, si dovrebbe mettere mano agli arredi, dalle panchine agli spogliatoi, e si dovrebbe sempre avere un occhio di riguardo alla manutenzione del verde.

Senza contare che il Belgiardino potrebbe essere scenario di spettacoli e concerti (come qualche volta è accaduto), manifestazioni sportive o scolastiche o, perché no, culturali. Purtroppo, invece, il parco sull’Adda, splendido e immerso nella natura, non ha mai avuto le attenzioni che merita. Il suo destino, è lo stesso del lungofiume, chiunque sia il proprietario ci sarà bisogno di un “disegno”, di una prospettiva, senza limitarsi alla gestione dell’ordinario.

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