Lodi, prosegue la “battaglia” contro Esselunga: in poche ore raccolte 60 firme

Giovani e anziani in fila al banco allestito da Lodi Vivibile alle Fanfani

Per i più anziani o per chi fa fatica a spostarsi nel quartiere, la paura è che il nuovo ipermercato porterà alla chiusura dei negozi del quartiere, punti di riferimento nella mappa del quotidiano. Ma a dire di “no” alla trasformazione dell’ex Consorzio Agrario per far posto a un nuovo supermercato ci sono anche i giovani, con timori magari diversi, come quello dell’aumento del traffico nel quartiere delle Fanfani, le ricadute sulla qualità dell’aria e più in generale della vita. Raccolte 60 firme in poche ore, ieri mattina, dal Coordinamento Lodi Vivibile con il banchetto on the road, organizzato a due passi dal sito dell’ex Consorzio, nei pressi della chiesa parrocchiale della Cabrini. Iniziativa che sarà replicata la settimana prossima, ai Giardini Barbarossa, e in agenda c’è anche un nuova assemblea pubblica, dopo quella in piazza San Lorenzo a fine luglio, per spiegare il progetto e le criticità organizzata dal Coordinamento nato dalle forze di opposizione in consiglio, associazioni come Legambiente e Ciclodi e cittadini. Il coordinamento, anche con una petizione online, ha già raccolto 1300 firme per il no al supermercato. «La raccolta serve per dare supporto all’azione in consiglio e a far capire all’amministrazione che non sono tutti favorevoli a quest’operazione, che ha peraltro una serie di limiti oggettivi - spiega Laura Tagliaferri, consigliere comunale Pd a Lodi -: all’amministrazione abbiamo più volte chiesto di organizzare un’assemblea pubblica, ma al momento non abbiamo ricevuto risposte. Noi abbiamo voluto essere presenti oggi nel quartiere coinvolto direttamente dall’intervento e la partecipazione è stata sorprendentemente positiva, ma replicheremo anche ai Giardini la prossima settimana perché la ricadute toccano tutta la città. Nell’assemblea pubblica, intorno alla metà di settembre, vogliamo invece toccare il tema della rigenerazione urbana e del futuro, anche per parlare di altri progetti e altre idee, anche dei cittadini, per quell’area».n

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