LODI «Più umanità in ospedale»: continua lo sciopero della fame di Lazzarini

Ormai da un mese mangia solo mele e cappuccino

Due cappuccini e una mela al giorno, da 30 giorni. Continua lo sciopero della fame di Stefano Lazzarini rappresentante del sindacato Confsal di Lodi per chiedere «rapporti più umani» all’interno degli ospedali lodigiani. Il sindacalista invoca un clima più conciliante, improntato al dialogo, da parte dell’amministrazione, nei confronti dei lavoratori. Lazzarini ha dato il via allo sciopero, circa un mese fa, per contestare la riduzione della riabilitazione respiratoria a Sant’Angelo e l’invio delle lettere ai dipendenti (o ai loro eredi) in cura per una patologia oncologica, con la richiesta dei risarcimenti. Poi lo sciopero è continuato e continuerà, annuncia, sotto stretto controllo medico e integrazione di sali minerali e vitamine a seconda delle necessità, fino a che non ci sarà un cambio di passo nelle relazioni con i lavoratori. Lazzarini contesta anche il nuovo Piano organizzativo aziendale dell’Asst e la trasformazione degli ospedali di Casale e Sant’Angelo nei cosiddetti ospedali della comunità previsti dalla riforma regionale sanitaria.

«Gli ospedali - è l’opinione di Lazzarini - devono avere infermieri, medici e letti, altrimenti li trasformiamo in pseudo infermerie e noi dobbiamo emigrare fin quasi in Svizzera per farci curare. Io faccio lo sciopero per difendere la classe degli infermieri. Chiedo che il Sitra intrattenga un atteggiamento di dialogo con i dipendenti. Se si parla con calma con i lavoratori e si accetta il confronto, si raggiungono i risultati. Altrimenti otteniamo solo dei lavoratori che non aspettano altro che venga sera per andare a casa. L’ospedale dovrebbe essere un luogo di umanità e tenerezza. Il mio sindacato ha 500 iscritti, dovremmo essere più considerati». Secondo il sindacalista «è stato ridotto di molto il personale del centro prelievi e sono stati incrementati i numeri delle visite in ambulatorio. Ogni 8 minuti c’è un paziente prenotato - dice -, così si creano liste d’attesa in corridoio».

Lazzarini, che in queste ore sta lottando contro il «divieto di ottenere la 104 a ore» è determinato a continuare lo sciopero «fino a che non arrivano segnali dall’Asst che vanno nella direzione del dialogo con il sindacato e con i dipendenti. I risultati si raggiungono con le buone maniere. Si vuole cambiare reparto a un lavoratore? Si chiama, gli si spiegano le ragioni, si ascolta e si ottiene quanto chiesto».

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