Lodi, per le Poste estate di disagi

Uffici postali che funzionano a “singhiozzo” per l’orario estivo (e non solo) e code a non finire agli sportelli. I sindacati lanciano ancora una volta l’allarme: «Anche se l’azienda sostiene che ci sarebbero 20 esuberi, in realtà manca il personale, una realtà che è sotto gli occhi di tutti», vanno all’attacco i segretari provinciali Giovanni Martorana della Cisl e Benedetto Matteucci della Cgil. Ci sono colleghi, infatti, che arrivano a svolgere più di trecento operazioni al giorno, perché la gamma di servizi offerti da Poste Italiane è in costante aumento: dal ritiro delle pensioni ai permessi di soggiorno, dal pagamento delle bollette alla spedizione della corrispondenza, ogni giorno le filiali sono prese d’assalto.

Il calendario delle chiusure ufficiali è stato concordato con le organizzazioni, tuttavia non mancano le “sorprese”: «Alcuni uffici vengono chiusi per “problemi tecnici”, in realtà capita che l’operatore non possa essere sostituito o che il direttore debba obbligatoriamente assentarsi per partecipare ai corsi di formazione - spiega Martorana -. Domani (oggi per chi legge, ndr), l’ufficio di Cavenago resterà chiuso, perché l’unica addetta non sarà in servizio per problemi personali e non c’è nessuno che possa sostituirla. I dipendenti vengono mandati in ferie e chi resta deve sobbarcarsi tutta la mole di lavoro, noi dobbiamo tutelare queste persone».

I sindacati spiegano che negli ultimi due anni ben 30 addetti sono andati in pensione senza essere sostituiti, salvo qualche eccezione. Il problema sarà sollevato nel corso della prossima riunione dedicata al “mercato privati”, e quindi alla sportelleria.

«La carenza di personale è aggravata dalla pessima organizzazione dei corsi di formazione e dalla mancata sostituzione di chi va in pensione - sottolinea Matteucci -, è chiaro che in queste condizioni non è possibile far fronte alle esigenze degli utenti. È un sistema con troppe crepe. Bisogna poi tenere conto che per lavorare allo sportello è necessario essere adeguatamente formati, le operazioni da svolgere sono spesso delicate. Ci auguriamo che quanto prima sia affrontata la questione».

Martorana spiega che i dipendenti sono esasperati, «sono quelli che si confrontano con i cittadini e ricevono lamentele e insulti, eppure c’è chi svolge 340 operazioni senza nemmeno avere il tempo per andare in bagno». Nel mirino di Cgil e Cisl anche i distaccamenti improvvisi che non tengono conto delle distanze tra un ufficio e l’altro, le emergenze continue che mettono a dura prova il personale: «Alcuni direttori si mettono allo sportello per dare una mano, in questo modo non portano avanti la loro attività e l’azienda si lamenta perché non vendono i prodotti finanziari».

I sindacati temono che il mese di agosto possa rivelarsi critico, proprio come è accaduto l’anno scorso: «Non è più come una volta, la gente non va tutta in vacanza, ad agosto la mole di lavoro tende ad aumentare. Vedremo che cosa accadrà».

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