LODI Nel parcheggio dell’ex Macello un dormitorio a cielo aperto

Materassi a terra e degrado, la segnalazione delle volontarie di Mondo Gatto

Ora che fa caldo, le presenze sono inferiori rispetto al consueto, ma si generano nuovi disagi. L’olezzo che si sprigiona dalla strada e dai marciapiedi trasformati in latrina a cielo aperto o dai resti di cibo abbandonati da chi non ha un altro posto dove andare.

I materassi di solito sono uno in fila all’altro, sul marciapiede, domenica erano buttati alla rinfusa nello spazio appena di fronte allo stabile che ospita anche il rifugio di Mondo Gatto. Ed è da qui, e dalle volontarie che ogni giorno si recano nella struttura, che si alza di nuovo l’allarme per la situazione «fuori controllo» nel parcheggio dell’ex Macello trasformato di fatto in dormitorio a cielo aperto.

«È una situazione insostenibile per tutti: si tratta di persone ed è inaccettabile che dormano per strada in questo modo - dice piano Luana Zucchetti, volontaria di Mondo Gatto - . La situazione è nota a tutti, ma purtroppo non si vedono interventi risolutivi. Abbiamo segnalato, fatto esposti e al di là della rimozione di qualche cumulo di spazzatura, la situazione non cambia. E con i primi caldi non era possibile stare qui: l’odore generato da chi fa i bisogni sul marciapiede, appena fuori dal nostro ingresso, era insopportabile. Dovevamo giustificarci che non era colpa dei gatti a chi veniva per un’adozione. Oggi con l’erba alta, probabilmente, si spostano leggermente, ma dietro i silos del teleriscaldamento si trova di tutto».

Dai rifiuti, ai giacigli di fortuna, con materassi e cuscini. Le volontarie hanno anche fatto un esposto alle autorità sanitarie, «anche per il rischio di trasmissione di malattie, perché qui distanziamento o protezioni non se ne vedono», oltre che di decoro e di sicurezza.

«Ci sono spesso persone che urlano, bestemmiano, fanno sceneggiate per motivi incomprensibili, stanno qui svestiti o si lavano in strada: è un dramma per loro certo, ma anche noi. Come possiamo sentirci sicuri? Le volontarie sono quasi tutte donne, molte giovanissime, e d’inverno, quando alle 16 fa buio, io ho paura per loro. Ma poi è inaccettabile che sia tollerato che dormano a terra, per strada, non è dignitoso. Molti erano sotto il ponte della tangenziale: sono stati sgomberati e ora gravitano qui. Qualcuno viene accolto per qualche giorno nelle strutture - che hanno accessi contigentati - poi finiscono di nuovo per strada. Qualcuno deve intervenire: non possiamo aspettare che accada una tragedia».

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