LODI L’Asvicom pensa in grande e lancia il super questionario

L’associazione vuole dotarsi di un vero e proprio centro studi sul settore

Per ora è un questionario, anche se effettuato su un campione di ben duecento attività commerciali del capoluogo; ma in prospettiva, vuole essere il primo passo per la creazione di un vero e proprio centro studi targato Asvicom, per dar vita a un confronto fondato e ad azioni mirate a sostegno delle attività del territorio.

«Con l’accorpamento della Camera di Commercio di Lodi a quelle di Milano e di Monza Brianza, è più difficile avere il quadro della situazione lodigiana, così abbiamo pensato di dar vita a un centro di studi e siamo già in contatto con alcune università per una collaborazione strutturata che possa affinare il nostro lavoro per il bene dell’economia della città e del Lodigiano»: un obiettivo ambizioso presentato dal presidente di Asvicom, Vittorio Codeluppi, che in una conferenza stampa ha fatto chiarezza tra la moltitudine di idee messe in campo dall’associazione di categoria per cercare di fronteggiare le difficoltà del post-covid e rilanciare il commercio.

Tutte idee che devono partire da una conoscenza capillare della situazione, e che non possono quindi prescindere dai risultati del sondaggio, effettuato attraverso una piattaforma Google, che è andato ad interpellare circa 200 attività (il 10 per cento del totale di Lodi) provenienti da tutti i quartieri della città, e appartenenti a svariati settori merceologici nel campo della ristorazione, dell’abbigliamento e dei servizi.

«Ogni dato si presta a un’analisi più accurata» ha commentato Federica Marzagalli, responsabile organizzativa di Asvicom, presentando i risultati, partendo ad esempio dal fatto che il 40 per cento delle attività consultate non ha dipendenti, e che quindi si caratterizza come una “micro” impresa.

Gli imprenditori sono stati consultati sulla soddisfazione in merito a posizione e passaggio, risultando per la maggior parte soddisfatti (hanno risposto in maniera positiva, 4 o 5 stelle su 5, rispettivamente il 74 e il 59 per cento degli imprenditori). Soddisfatti anche in merito ai servizi, meno contenti, invece, della cura del contesto del quartiere.

L’analisi ha affrontato anche il tema dell’attività di Asvicom: il 61 per cento dei commercianti ha apprezzato l’organizzazione di eventi, e il 66 ha affermato che il marketing territoriale è una strada vincente, accompagnato da aiuti finanziari (70 per cento li ritiene importanti), da una formazione alla vendita e da una burocrazia locale più snella.

Risulta alquanto controversa, invece, la questione della Zona a traffico limitato. Non è una novità: sull’utilità della limitazione al traffico l’opinione dei commercianti si spacca, mentre su una sua eventuale modifica il 41,3 per cento parla di sperimentazione su giorni e fasce orarie diverse, il 26,5 la ridurrebbe, il 15,3 la amplierebbe e il 16,8 la estenderebbe a tutto il centro storico.n

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