LODI L’assessore e il piano Esselunga: «Grande occasione per la città»

Parla Ettore Fanfani: «Mi sorprende l’ostinazione di alcuni nel non voler riconoscere i benefici del piano di trasformazione, ma sono una minoranza fortunatamente»

Per dirla utilizzando metafore, la trasformazione dell’ex Consorzio agrario è come il passaggio «da un accampamento a un attico di classe A: si potranno sempre trovare difetti, tuttavia lo sguardo deve essere rivolto allo stato attuale e quello dell’ex Consorzio è pessimo». È l’assessore all’urbanistica Ettore Fanfani a intervenire sulla partita di trasformazione che tanto sta scaldando il dibattito pubblico, dove è previsto anche l’arrivo di un nuovo supermercato a marchio Esselunga.

I “NO” A PRESCINDERE

«Mi sorprende l’ostinazione di alcuni nel non voler riconoscere i benefici del piano di trasformazione, ma sono una minoranza fortunatamente - sottolinea l’assessore Fanfani - . Forse qualcuno sa bene e non gradisce l’occasione capitata a questa amministrazione ed evita di citare i vantaggi per la città che il sindaco e la giunta hanno con capacità saputo trarre dalla circostanza. Altri invece dicono “no” a prescindere, o per partito preso, o perché in Italia alcuni hanno fatto del “no” una professione che inculca dubbi e paure. Mi lascia perplesso che le argomentazioni portate siano marginali, di dettaglio e a volte fuorvianti o addirittura non vere, come l’indimostrato e indimostrabile aumento di traffico, di rumore e di inquinamento. È proprio l’opposto! Ricordate gli argini dell’Adda? Anche allora c’erano contrarietà, con le solite opposizioni, che definisco stile “kafkiano”. Chiedete cosa ne pensa oggi chi allora si opponeva».

I VANTAGGI DELL’INTERVENTO

L’assessore poi replica alle criticità espresse su alcuni fattori chiave, come il verde, il traffico e il rumore. «Quando si grida allo scandalo per la rimozione di piante (Quali? Quante? Dove?) e al generico impoverimento ambientale, si dimentica volutamente che oggi l’area non ha verde ed è in una condizione di degrado, mentre grazie a questo intervento confidiamo di attrezzarla con tanta vegetazione localizzata e diffusa lungo la viabilità». Ci si dimentica poi, aggiunge Fanfani, che l’operazione è finalizzata a deviare il transito dei mezzi pesanti (bus) e a rende più fluida la circolazione, evitando le lunghe code di auto che da anni rendono invivibili viale Dante, i Giardini Barbarossa e piazzale Medaglie d’Oro. «Pedoni e ciclisti, a causa di una passata decisione viabilistica che ha penalizzato il traffico leggero, sono costretti a respirare gli scarichi dei mezzi fermi per minuti - sottolinea l’assessore - : liberando dal traffico questi luoghi si restituisce inoltre un significato anche all’apprezzabile area verde presente nella zona. Un altro valore aggiunto per la città che viene taciuto».

LA RIGENERAZIONE URBANA

Chiarimenti puntuali da Fanfani anche sulla legge regionale della rigenerazione urbana, la 18/2019, su cui era intervenuto il capogruppo dem Simone Piacentini. «L’amministrazione è attenta ai contenuti, alle modalità e alle finalità delle legge» rimarca Fanfani, che raggiunge che la procedura è definita nella sua complessità solo da poco e a cui si dà corso innanzitutto con l’individuazione delle aree, di cui il primo e indispensabile passo è la manifestazione di interesse rivolto agli operatori e ai proprietari. «L’area ex Consorzio agrario è stata impropriamente (volontariamente) ricondotta al concetto di rigenerazione urbana, ma non rientra nell’ambito della stessa, per una ragione semplicissima: il masterplan ed il Piano integrato di intervento sono di qualche mese precedenti alla legge 18/2019 quindi, non essendo quest’ultima retroattiva, risulta nella fattispecie esclusa, contrariamente a quanto afferma il consigliere Piacentini».

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