LODI L’Anmic deve lasciare la sua sede, ma gli invalidi civili non ci stanno

Il contratto con l’Asst è scaduto, lunedì l’incontro con il direttore generale

L’Anmic deve lasciare la sede tanto agognata, per decisione dell’Asst, ma gli invalidi civili non ci stanno. Anzi, chiedono un confronto con i vertici dell’azienda sanitaria, un confronto che si terrà nella giornata di lunedì. Il presidente del sodalizio, Enrico Agosti, spera che l’appuntamento possa chiarire la situazione e scongiurare l’ennesimo trasloco. Soprattutto perché i locali di via Pallavicino, all’angolo con via Gorini, sono a misura di disabile. Per raggiungerli si può entrare dagli uffici di piazza Ospitale, a Lodi.

Nella giornata di giovedì, l’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) ha ricevuto una mail in cui l’Asst invitava l’associazione a liberare i locali occupati, essendo terminata lo scorso 31 maggio la concessione in comodato uso. Una comunicazione che il presidente Agosti non ha gradito, facendo leva sulle norme che tutelano il terzo settore. In ogni caso, Agosti attende fiducioso il colloquio con il nuovo direttore generale dell’Asst Salvatore Gioia, al quale spiegherà l’impegno profuso in questi anni sul territorio a favore dei disabili. «Regione Lombardia ci considera “antenne territoriali”, riconoscendo il nostro ruolo sul territorio. Svolgiamo la funzione di sportello disabili per il Comune di Lodi e durante l’emergenza Covid non abbiamo mai smesso di fornire i nostri servizi. Gli spazi attuali, verificati anche dalla Regione, sono stati pensati anche per i disabili».

Nella missiva inviata dall’Asst si precisa che l’Anmic potrà «chiedere, se interessata e previo opportuno sopralluogo da concordare con il personale dell’Unità operativa complessa gestione servizi tecnico patrimoniali, la locazione di un’unità immobiliare urbana ubicata presso lo stabile con accesso da via Cavour numero 60, tra quelle ancora disponibile». L’obiettivo di Agosti, però, è quello di restare nei locali già occupati.

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