Lodi, la polizia penitenziaria festeggia il patrono San Basilide

«Ricordiamoci sempre che dobbiamo dare speranza»

La ripartenza dopo l’anno nero del Covid è anche il ritorno della festa di San Basilide, patrono della Polizia penitenziaria, nella casa circondariale di Lodi. Giovedì scorso, in occasione del 204esimo di fondazione del corpo alcuni degli agenti in servizio, colleghi già in pensione, personale sanitario, volontari e operatori dell’area trattamentale si sono voluti trovare per un momento di preghiera e di convivialità. Sono stati accolti dal direttore Gianfranco Mongelli e dal cappellano don Gigi Gatti, oltre che dal comandante della Penitenziaria Simona De Cesare, che nel suo discorso di saluto ha voluto ringraziare il personale tutto per l’impegno profuso anche in questi mesi difficili di chiusura al mondo esterno. «Nonostante il concreto pericolo di contrarre il virus, in questi due anni il personale ha continuato a operare con professionalità e impegno nelle strutture detentive, per garantire la sicurezza di tutti - ha ricordato tra l’altro la comandante -, abbiamo avuto anche due nostri colleghi ricoverati. Nel carcere di Lodi non ci sono state rivolte o disordini, nonostante la durezza delle regole che sono state applicate». La comandante ha voluto anche ringraziare personalmente alcune figure della Penitenziaria per come hanno svolto i loro compiti in questo periodo. Ma anche altre figure, che si occupano degli aspetti sanitari e di tipo sociale. Un pensiero anche ai colleghi di altri istituti che hanno perso la vita propri a causa della pandemia. Unico rammarico, l’aver dovuto sospendere diverse “attività trattamentali”, quelle proiettate verso il reinserimento sociale a fine pena. «Il nostro dovere - ha concluso la comandante citando il motto della Penitenziaria - è garantire e diffondere la speranza, ed è un lavoro fatto in silenzio, ma che a Lodi tutti cerchiamo di fare al meglio»

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