LODI La nomina del nuovo assessore scalda l’aula di Palazzo Broletto

In apertura la commemorazione delle vittime del Covid-19

Ettore Fanfani, l’ottavo assessore della giunta Casanova, fa subito discutere in consiglio comunale: per l’opposizione la mossa è volta a nascondere l’inadeguatezza del sindaco. Nella seduta di ieri sera, dopo la commemorazione delle vittime del Covid-19, il presidente Eugenio Cerri ha ufficializzato l’ingresso del nuovo assessore, con le (pesanti) deleghe all’urbanistica, alle politiche dell’acqua e supporto al coordinamento dell’attuazione del programma. Il neo assessore si professa un tecnico, lontano dalle logiche di partito, ma per i consiglieri di opposizione - concordi invece sulle grandi capacità di Fanfani - le cose non stanno così: «Definire l’assessore Fanfani un “tecnico è all’evidenza di tutti una cosa non propriamente vera - ha dichiarato Simone Piacentini (Partito democratico) -. La sua è la delega più politica, ovvero quella all’attuazione del programma. La mancanza di leadership del sindaco è stata evidenziata dal sindaco stesso nella conferenza stampa di presentazione dell’assessore». Massimo Casiraghi (Movimento 5 Stelle) ha visto nella scelta la «volontà di commissariare un organo che non stava più funzionando», tesi dimostrata dalla «stasi dei lavori pubblici in città».

«Oggi Fanfani è chiamato a fare ordine: a tenere in piedi una giunta traballante, sempre più in difficoltà - ha commentato Luca Scotti (Lodi al centro) -. Va riconosciuta alla Lega la lucidità di aver capito che il consenso popolare è in caduta libera».

Simile l’intervento di Carlo Gendarini (Gendarini sindaco): «Mi dispiace che Fanfani, che stimo e apprezzo, venga a puntellare una giunta che non stimo e non apprezzo». Francesco Milanesi ha parlato di delega “fake” (falsa): «L’attuazione del programma è una delega propria del sindaco». Stefano Caserini (110&Lodi), infine, ha esortato il neo assessore a prendere in considerazione le tematiche del cambiamento climatico e dell’Esselunga.

Unanime la difesa da parte dei consiglieri di maggioranza: «La giunta non è mai stata così coesa», ha affermato Marco Pavese (Maggi per Lodi), mentre Eleonora Ferri (Lega) ha definito Fanfani un «top player che suscita invidia». L’obiettivo resta «lavorare insieme per la città», secondo Mariagrazia Bazzardi (FdI), intervento a cui ha fatto eco Elisabetta Armanni (Sarà il futuro di Lodi). Così ha chiosato, infine, lo stesso Fanfani: «Non posso dire di essere felice dopo aver ascoltato tutti questi interventi, ma mi sento di dire che sono orgoglioso di lavorare con voi».

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