Lodi, «La forza della vita», il grazie di Vallesi a operatori sanitari e forze dell’ordine - VIDEO

È piaciuto il concerto a sorpresa lunedì del cantautore fiorentino in piazza della Vittoria

«Quando toccherai il fondo con le dita, a un tratto sentirai la forza della vita che ti trascinerà con sé. Amore vedrai, una via d’uscita c’è». Canta Paolo Vallesi, artista fiorentino, canta e suona, mentre gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e le autorità in silenzio e commossi lo stanno ad ascoltare, in una piazza Vittoria dominata solo dalla sua presenza. «Anche in fondo agli ospedali della nuova malattia c’è una forza che ti guarda e che riconoscerai - grida -. È la forza più testarda che c’è in noi». Scatta l’applauso per il cantante che è stato chiamato dalla Banca di credito cooperativo Laudense di Lodi a omaggiare gli “eroi” della pandemia.

«Abbiamo voluto ringraziare chi ha lavorato e combattuto in prima fila contro questo nemico invisibile - ha detto il dipendente della banca Paolo Pedrazzini, che è anche presidente dell’Unicef della provincia di Lodi, vice presidente dell’Unicef Lombardia e attivo da sempre in iniziative di solidarietà -. Volevamo ringraziare gli operatori sanitari e le forze dell’ordine, tutti coloro che hanno dimenticato se stessi per aiutare gli altri. Ci sembrava una cosa giusta organizzare, in un modo sobrio, questa iniziativa di ringraziamento, con la partecipazione imprescindibile di Paolo Vallesi». Ogni operatore sanitario indossa una maglietta bianca: un cuore rosso con la scritta “grazie” davanti e con la scritta “La forza della vita” sulla schiena. Una scritta, quest’ultima, mutuata dal titolo della canzone di Vallesi, che campeggia anche su un lenzuolo, al centro della piazza. L’idea, a fine concerto, è di posizionare la stoffa, se i tecnici dell’Asst danno l’autorizzazione, nel giardino dell’ospedale Maggiore di Lodi.

Vallesi esalta chi lavora di nascosto, senza mettersi in mostra, con passione, per il bene degli altri. Sono quelle persone che lui ha definito «inutili, gente destinata a perdersi che nell’anima ha troppi lividi, che non si difende più e si ammala prima o poi. Le persone inutili sono sole - canta Vallesi -, sono fragili e non prenderanno mai, né medaglie né trofei, amano ogni giorno molto più di noi».

Dopo l’applauso commosso per “Futura” di Lucio Dalla, Vallesi ricorda le persone che a marzo si affacciavano alle finestre, a cantare, anche nella sua Firenze. Alla fine, dice l’artista, «si cantava sempre l’inno d’Italia».

Vallesi ne ha elaborata una sua versione, particolare, musicale, e la ripropone, dedicandola alle forze dell’ordine, prima di chiudere la mattinata.

Il sindaco di Lodi Sara Casanova, il vice Lorenzo Maggi, gli altri presenti, si mettono in coda e si fanno autografare la maglietta. Il cantante si china, nonostante un dolore alle gambe, sull’acciottolato e scrive la sua dedica sul lenzuolo: “Grazie di cuore a tutti i medici, infermieri e operatori sanitari di Lodi e provincia»

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