Lodi, il ministero non paga l’impresa: stop ai lavori per riscoprire la città sotterranea

La ditta diffida il Provveditorato per le opere pubbliche

Nessun saldo all’impresa dall’inizio lavori ad oggi. E dopo un anno di attività non pagate, è l’impresa stessa a dire temporaneamente basta e a bloccare il cantiere. Fermo il recupero di Lodi Murata, patrimonio storico e architettonico di pregio della città e anche una delle scommesse turistiche della Lodi del futuro. E diventa un caso il cantiere di restauro conservativo che mira a rimettere a disposizione di lodigiani e visitatori i percorsi sotterranei che fanno parte delle fortificazioni del Castello di Lodi, finora off limits, grazie ad un investimento di 900 mila euro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un “sogno” rincorso per 25 anni dall’associazione Lodi Murata, diventato finalmente realtà, con l’inizio delle operazioni, nel corso del 2020. Da allora Porta Regale ha già cambiato volto - con il lavoro di pulizia certosino della facciata - e i cantieri hanno permesso di svelare altri angoli inediti della Lodi sotto il livello del suolo. Almeno fino all’ultima settimana di settembre, quando l’impresa Aurelio Farina ha deciso di bloccare il cantiere. Motivo? Non aver ricevuto nulla di quanto previsto dai due stati avanzamenti lavori già conclusi. Il committente è il Provveditorato delle Opere Pubbliche, a cui la stessa impresa si è rivolta in diverse occasioni via Pec fino alla diffida, con cui si comunica che senza novità il cantiere resterà bloccato

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