Lodi, il buio oltre il Capanno: rifiuti e degrado in riva all’Adda

Una casotta piena di immondizia, vandalismi con lo spray ovunque, resti di falò e una barca lasciata a marcire

Passeggiando sul lungofiume, sopra al percorso ciclopedonale che costeggia l’Adda da piarda Ferrari fino al Belgiardino, si ha un antipasto di Parco Adda Sud, con tutto il suo verde fiorito, ma non manca anche qualche brutta sorpresa. Passando accanto all’area del Capanno, si vedono da una parte i lavori in corso per l’apertura del circo, dall’altra il cadavere del “San Roch”, ex glorioso barcone abbandonato da anni in mezzo alla radura, ormai scolorito e mezzo marcio. «Purtroppo qui abbandonano spesso rifiuti e sporcizia e, anzi, oggi va ancora bene, è ancora pulito rispetto al solito» racconta una signora in tenuta da jogging, che tutti i giorni percorre la stradina. In realtà, bisogna scendere dall’argine per vedere il peggio. Si scorgono i vetri di bottiglie rotte, i resti di una canna dell’acqua bruciata, poi appare una casotta di legno costruita chissà per cosa, posizionata accanto a un cartello turistico completamente ricoperto dalle scritte a bomboletta, illeggibile. Anche il casotto è coperto di “tag”, ma il peggio sta all’interno. Anticipati dal ronzare di mosche, ci sono decine di enormi sacchi dell’immondizia, e poi ancora valigie abbandonate, cumuli di bottiglie di birra e cartacce, assorbenti ed escrementi. Il casotto presenta pure i segni di un tentativo di incendio.

Anche più avanti, verso il fiume, ci sono altri segni di fuochi, bivacchi improvvisati che si susseguono a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. È difficile capire quando siano iniziati gli abbandoni in quest’area, che è seminascosta in fondo all’area verde, nel pieno di una delle zone meno urbanizzate, che meriterebbe una maggiore considerazione e pulizia.

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