Lodi, i lavoratori della logistica sono scesi in piazza

Oggi la “coda” dello sciopero nel settore trasporti, pacchi a rischio

«Stanchi di essere spremuti come limoni»: più soldi, nessun passo indietro sulle tutele conquistate in questi anni, più diritti per i soci lavoratori delle cooperative con equiparazione dei trattamenti tra lavoratori diretti e società in appalto di servizio. Gli addetti della logistica incrociano le braccia a supporto della trattativa nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro fermo da quattro anni, che nei giorni scorsi ha subito un brusco stop. In piazza Vittoria si è tenuto ieri mattina un colorato presidio unitario Cgil, Cisl e Uil, con sindacalisti e lavoratori iscritti a Filt Cgil e Fit Cisl, un centinaio i presenti. «C’è stata un’alta adesione nei magazzini del Lodigiano». Per il settore autotrasporto, dove l’adesione è stata inferiore, lo sciopero prosegue anche oggi, possibile qualche disagio anche nella ricezione di spedizioni e pacchi. Nel comparto intero, complessivamente, nel Lodigiano sono impiegati circa 10mila addetti.

La piattaforma sindacale unitaria di Cgil, Cisl e Uil chiede unicità del contratto collettivo di settore e immediato rinnovo, con tavoli di confronto dove chiarire i temi controversi in questi anni «interpretati male» dalle aziende e una migliore qualificazione del lavoro delle cooperative, con l’obiettivo dei sindacati di equipararlo di fatto a quello dei dipendenti diretti. Dopo anni senza contratto, la trattativa era ripresa nei mesi scorsi ma si è arenata perché le associazioni datoriali hanno messo sul tavolo la richiesta di maggiore flessibilità, con il corollario conseguente di minori tutele sui diritti ed elasticità salariale, proprio il contrario delle richieste dei sindacati, forti anche dei risultati conseguiti negli ultimi anni, una crescita costante dei volumi movimentati e del fatturato delle imprese.

«In sostanza nel rinnovo del contratto chiediamo l’adeguamento salariale, almeno al costo della vita di questi ultimi 4 anni, il mantenimento delle tutele già presenti nel contratto precedente come minimo, e infine una qualificazione del lavoro delle cooperative, che devono essere portate a livello degli altri dipendenti diretti - spiega Gaetano Sciortino segretario della Filt Cgil di Lodi -. Anche un po’ a sorpresa, nei magazzini abbiamo registrato una buona adesione allo sciopero, nel settore dell’autrotrasporto e degli spedizionieri invece ha fatto meno breccia, ma perché il settore è molto popolato di padroncini e imprese familiari». Anche durante tutto il periodo emergenziale e nel lockdown di primavera scorsa gli addetti della logistica non si sono mai fermati, considerati lavoratori essenziali per le filiere produttive fondamentali del Paese.

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