LODI Grave incidente in Sardegna,
coinvolto il titolare del Ceraseto

Sulla vettura viaggiavano sei persone

Doveva essere l’inizio di una vacanza con i fiocchi, si è trasformato in un incubo il viaggio in Sardegna di Marco Mizzi, titolare del Ceraseto di Lodi e di Luca Zanella, suo collaboratore, a causa di un incidente.

I due, con altri quattro amici, settimana scorsa viaggiavano su una Peugeot presa a noleggio nella zona di Olbia, quando un’auto ha sbandato e li ha coinvolti in un impatto frontale violentissimo. «Eravamo appena arrivati in Sardegna, siamo stati in spiaggia al mattino, mentre al pomeriggio ci siamo mossi per andare a fare il check-in dell’appartamento - racconta Mizzi -. Era piovuto un poco e l’asfalto era bagnato. L’auto che ci veniva incontro ha perso il controllo e ci ha colpiti in pieno». Se gli altri amici in macchina, tutti del Lodigiano, se la sono cavata con qualche botta, Mizzi e Zanella hanno avuto la peggio: «Io stavo dormendo, per il colpo mi sono praticamente morso il labbro, creandomi un buco che hanno dovuto chiudermi con dei punti, e poi non trovavo più un incisivo. In sostanza mi ha sfondato la mascella ed è rientrato, non pensavo fosse possibile».

Ancora più delicata la situazione di Zanella, che è stato portato in elisoccorso a Sassari: «Aveva il bacino e alcune vertebre fratturati, e un’emorragia interna per cui è stato operato. Io sono stato una notte nel reparto maxillo-facciale: il chirurgo mi ha richiuso il labbro, un dentista mi ha messo in sicurezza per ora i denti, mentre la sua prognosi è peggiore: dovrà rimanere sdraiato per un mese. È stato raggiunto da suo padre, a fatica, visto che in questo periodo non è facile trovare aerei liberi, e fortunatamente giovedì dovremmo riuscire a trasferirlo con barella a casa. Anche io sono in procinto di ritornare a Lodi».

Mizzi infatti, ora pensa anche al Ceraseto, dove le piante non aspettano gli infortuni: «Devo tornare per aprire, perché altrimenti rischio di dover buttare frutta e verdura che abbiamo ancora sugli alberi». L’attività, infatti, non è più limitata soltanto alle ciliegie: nei suoi campi Mizzi ha alberi da frutto, verdura, e in primavera i tulipani che hanno “stregato” i lodigiani.

«Al momento, abbiamo ancora le susine, che durano fino a ottobre, e poi le pesche, fino a settembre, e cominceremo presto a raccogliere le prime zucche, senza contare le zucchine e tutti gli altri ortaggi dell’orto. La cosa più importante, però, ora è che le condizioni di Luca migliorino e torni a stare bene».n

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