LODI Gli asili nido verso la riapertura: «Bambini divisi in gruppi»

Confermata la data del 1 settembre, pronti i nidi comunali Carillon e Girotondo dove era attivato anche il servizio di centro estivo per gli utenti a partire dal 29 giugno scorso

Dopo mesi di attese e speranze, confermata ufficialmente la data del primo settembre per la riapertura degli asili nido. Dopo il decreto del Governo, anche Regione Lombardia si è espressa sul tema per specificare le regole della riapertura, con un’ordinanza 594 del 6 agosto sulla ripresa delle attività dei servizi educativi, considerato che la definizione degli standard strutturali, organizzativi e qualitativi dei servizi educativi 0-3 anni spettano proprio alle Regioni.

Attività che possono ripartire ufficialmente dal primo settembre, come già ventilato nei giorni scorsi dopo i tavoli tecnici e i confronti anche con le associazioni di categoria, come Assonidi, che aveva spinto anche a livello nazionale per avere al più presto una data per la riapertura, necessaria a disegnare il futuro delle strutture e anche a garantire prima possibile una risposta alle famiglie.

Confermati i rapporti bambino/educatore già vigore e più in generale le modalità organizzative delle strutture, nel rispetto delle misure di indirizzo individuate dal Ministero con il decreto del 3 agosto scorso.

Sarà necessario sottoscrivere tra famiglie e strutture il patto di corresponsabilità, strumento di condivisione delle misure delle misure di contenimento del contagio. E i gestori delle strutture avranno anche la facoltà di individuare la data effettiva di ripresa, anche in relazione alle esigenze manifestate dalle famiglie.

Sono pronti a riaprire anche i nidi comunali Carillon e Girotondo della città di Lodi, dove era attivato anche il servizio di centro estivo per gli utenti a partire dal 29 giugno scorso, con un massimo di 15 utenti per struttura suddivisi in gruppi da cinque bambini. Già pronte le graduatorie per l’accesso degli utenti.

«Abbiamo già effettuato dei sopralluoghi nelle strutture e una ricognizione di tutti gli spazi - spiega l’assessore alle politiche sociali e alle politiche per la famiglia, Mariagrazia Sobacchi -: sarà necessario garantire la suddivisione degli utenti in piccoli gruppi stabili e si sta lavorando per l’organizzazione del servizio in tal senso».n

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