LODI Ex Consorzio, dopo la sentenza subito un vertice in Broletto per accelerare il piano Esselunga

Ma è attesa la sentenza di merito del Tar che arriverà a un mese dalle elezioni

La sensazione è che si voglia ripartire subito o quasi, tentando la ripresa di un iter fermo da tempo e di quella che, come è stata ripetuta più volte dall’amministrazione, è vista come occasione storica per il rilancio per la città. E per destinare a nuova vita l’ex sito dismesso dell’ex Consorzio Agrario in zona stazione. Prima riunione già ieri in Broletto sulla partita ex Consorzio Agrario, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha di fatto annullato la sospensiva del Tar, che a sua volta aveva congelato il piano di trasformazione e le opere connesse, in primis quelle delle viabilità in zona Giardini, pronte a partire. E contro cui - per il taglio dei tigli di viale Dante - si erano scagliati Legambiente e il Coordinamento Lodi Vivibile. Il pronunciamento del Consiglio di Stato ha di fatto chiarito che può suscitare perplessità la ripetizione di attività valutative già svolte in relazione ad altro livello di pianificazione ed è stata vista come una vittoria dall’amministrazione in carica.

Il sindaco Sara Casanova, già nella giornata di lunedì, aveva chiarito che «i lavori tanto attesi del piano Esselunga, con tutti i benefici che comporteranno per la città, possono ripartire con una nuova programmazione». Citando proprio le nuove rotatorie, giudicate strategiche per rendere più fluida la circolazione e ridurre le fermate dei mezzi a causa dei semafori in zona Belfagor in primis. All’appello, per arrivare ad un punto sulla delicatissima vicenda, che oggi è resa ancora più delicata dalla scadenza del mandato alle porte, c’è ancora la sentenza di merito del Tar attesa per il prossimo 3 maggio, a poco più di un mese della urne. Insomma tempi strettissimi che richiedono valutazioni più che stringenti. Nella giornata di ieri, la riunione sulla complessa partita ha riunito la parte tecnica e quella politica, ma non c’era l’azienda privata titolare della riqualificazione.

All’ordine del giorno la valutazione dello status quo nel suo complesso e i possibili scenari, compresa l’eventuale programmazione degli interventi, in funzione dei possibili sviluppi della vicenda legale. Solo in un secondo tempo, a seguito anche di approfondimenti specifici e valutazioni che dovranno essere portati avanti sugli scenari, si potrà anche procedere a contattare l’impresa e capire le eventuali disponibilità per procedere sugli interventi. Un primo passo alla luce degli sviluppi dell’esito al Consiglio di Stato, che però restituisce il tempo che non si voglia perdere neppure un giorno.

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