Lodi, dopo i furti nelle banche e le truffe sui conti correnti il Prefetto firma un nuovo protocollo

Gli istituti di credito dovranno subito segnalare problemi di sicurezza o situazioni sospette

Stamattina il Prefetto di Lodi, Giuseppe Montella ha sottoscritto con il rappresentante dell’Associazione bancaria italiana Abi, collegato in videoconferenza, il nuovo protocollo predisposto alla luce delle nuove indicazioni del ministro dell’Interno sulla sicurezza degli istituti di credito. L’incontro, svoltosi in presenza dei vertici provinciali delle forze dell’ordine, è stata l’occasione per sottolineare la finalità del patto volto alla promozione delle misure concernenti la sicurezza anticrimine nel settore bancario, la prevenzione dei reati predatori ai danni delle banche e della clientela, degli atti vandalici e delle aggressioni al personale. È prevista una piena sinergia tra istituti bancari e forze dell’ordine attraverso la previsione dell’obbligo a carico degli istituti medesimi di segnalare alle forze di polizia carenze gravi e imprevedibili delle misure di sicurezza, movimenti sospetti di persone e altre situazioni di criticità. Gli istituti bancari si impegnano a dotare ciascuno sportello delle misure di sicurezza indicate nel protocollo di cui alcune devono essere adottate obbligatoriamente.

Il Prefetto ha sottolineato l’importanza del documento come strumento di sicurezza partecipata volto a incentivare la collaborazione tra privati e forze dell’ordine nello specifico settore bancario, al fine di accrescere le condizioni di sicurezza degli istituti bancari e nello stesso tempo assicurare interventi delle forze dell’ordine in presenza di situazioni sospette o di criticità segnalate tempestivamente dai predetti istituti.

Nelle scorse settimane a Cavenago d’Adda e a Corte Palasio una banda di ladri era riuscita nel giro di pochi minuti a far sparire due pesanti cassaforti dall’interno delle filiali di due Bcc , caricandole su un’auto e riuscendo a fuggire nonostante sistemi antifurto e “coprifuoco”.

E si moltiplicano anche gli accessi abusivi ai conti correnti attraverso i codici personali dei clienti, che a quanto sembra vengono carpiti inviando falsi messaggi che sembrano inviati dalle banche ma in realtà provengono direttamente da abili criminali informatici.

© RIPRODUZIONE RISERVATA