Lodi, covid in ufficio: la Prefettura scrive alle Poste. «Come avete fatto prevenzione?»

Lettera ufficiale dopo la richiesta di un incontro del sindacato Slc della Cgil

Dopo che l’ufficio di Poste Italiane di via Volturno era rimasto chiuso per 15 giorni a causa del contagio da covid-19 di nove addetti, tra 11 titolari e applicati che erano stati mandati in rinforzo dopo le prime assenze per malattia, la Prefettura di Lodi scrive alla direzione di Poste Italiane di Milano. A seguito dei contagi in serie e della serranda abbassata dal 30 novembre a lunedì scorso. su sollecitazione del sindacato di categoria Slc la Camera del Lavoro Cgil di Lodi aveva rivolto un appello al prefetto di Lodi Marcello Cardona, a Poste Italiane, al sindaco Sara Casanova, e all’Ats. per richiedere la convocazione di un incontro presso il palazzo del Governo. “Intendiamo portare all’attenzione la preoccupante situazione afferente l’esecuzione delle misure anti contagio riscontrata negli uffici del Lodigiano ad alta frequenza di pubblicoe laddove gli spazi siano condivisi tra più operatori con i loro utenti, ancorchè rispettando il distanziamento di cui alla vigente legislazione - scrivono tra l’altro il segretario generale Slc Mario Santin ie la segretaria generale della Cgil di Lodi Eliana Schiadà - . Si determina inoltre una pluralità di interpretazioni di “stretto contatto” e “distanziamento sociale”. Alcuni provvedimenti contro la trasmissione del virus possono essere adeguati per certe filiali postali ma meno per altre”. Il segretario provinciale Slc Benedetto Matteucci aveva lanciato anche alcune proposte, ad esempio il contingentamento degli accessi per lettera iniziale del cognome. Prima del vertice richiesto, il Prefetto vuole capire nel dettaglio quali siano i protocolli applicati dalle Poste, in un settore, quello dei servizi a contatto con il pubblico e della consegna di pacchi e corrispondenza, che è statisticamente tra i più esposti ai contagi ma che in questo periodo di emergenza è anche tra i più strategici.

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