Lodi, Coop dichiara una guerra legale al piano Esselunga

Ricorso al Tar ma senza sospensiva: mancherebbero Vas e piano del traffico, «rischio di facili ampliamenti»

Coop Lombardia fa ricorso al Tar della Lombardia sul procedimento “Esselunga”. O meglio, sull’iter in variante al Piano di Governo del Territorio per trasformare l’area oggi dismessa dell’ex Consorzio Agrario destinata a ospitare nuovo supermercato a marchio Esselunga. La notizia è emersa nel fine settimana, dopo la notifica del ricorso a palazzo Broletto avvenuta venerdì. Il ricorso è inerente il procedimento amministrativo del piano integrato di intervento, a cui, secondo quanto è stato possibile ricostruire nelle scorse ore, vengono mossi numerosi rilievi. Si va dalla mancata assoggettabilità a Vas - la valutazione ambientale strategica - al tema del futuro, ventilando l’ipotesi, sulla base di alcuni elementi già rilevati dal coordinamento Lodi Vivibile, che ci siano già la basi per realizzare una grande struttura di vendita, con procedimenti amministrativi successivi. Tra i rilievi mossi nel ricorso, anche quelli relativi allo studio del traffico allegato agli atti e giudicato carente. Secondo le ricostruzioni della giornata di ieri, non è presente nel ricorso una richiesta di sospensiva dell’iter, motivo per cui il procedimento non dovrebbe subire uno stop. A diffondere la notizia, tramite il profilo Facebook personale, sabato pomeriggio, il vicesindaco e assessore alle attività produttive Lorenzo Maggi, che ha pubblicato anche l’immagine dell’incipit del ricorso. Nessun commento sull’iniziativa arriva da Coop Lombardia, che si limita a specificare che tutto è chiarito nell’atto, e neppure dal Comune di Lodi, dove ci si limita a chiarire che il testo è stato notificato nella giornata di venerdì. E che sono in corso le valutazioni con i legali dell’ente sul ricorso e che un qualsiasi commento sull’iniziativa legale potrà avvenire solo una volta concluse le valutazioni. Il piano integrato di intervento è stato adottato dopo un consiglio comunale fiume - dodici ore di discussione - e dopo un’estate segnata da un aspro confronto pubblico e politico, dalla petizione del coordinamento Lodi Vivibile, che ha raccolto 1500 firme per il no al progetto, e dalle assemblee pubbliche di confronto, organizzate sempre dal coordinamento, a fine luglio in piazza San Lorenzo e a settembre in piazza della Vittoria, per portare voci e idee alternative su un’area giudicata strategica per la città. Lo scorso mercoledì, l’aula magna del Verri, ha ospitato l’assemblea pubblica dell’amministrazione per spiegare i contenuti del piano; il ricorso al Tar da parte di Coop Lombardia è solo l’ultimo colpo di scena di una vicenda che non smette di infiammare il dibattito pubblico.

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