Lodi, contro i bivacchi il Comune toglie anche la panchina di via Solferino

Protestano le opposizioni, la prima seduta rimossa era stata settimana scorsa, di fronte al Carrefour in centro. Si era già dovuto limitare il wi-fi della Biblioteca ma non è bastato

Non solo in corso Umberto, davanti al supermercato Carrefour. Anche in via Solferino, nei pressi dell’ingresso della Biblioteca Laudense. La discussa operazione anti-degrado dell’amministrazione Casanova - il primo passo ha portato alla rimozione della seduta di fronte al supermercato Carrefour, con l’intento di eliminare uno dei punti di ritrovo e sosta - ha toccato un altro punto in pieno centro, nei pressi della biblioteca civica Laudense. «L’amministrazione Casanova, a seguito di numerose segnalazioni di bivacco e degrado, ha accolto la richiesta dei residenti di eliminarla - spiega Eleonora Ferri, consigliera di maggioranza in quota Lega -: negli scorsi anni si era pensato che la causa della sosta di persone poco raccomandabili fosse dovuta al fatto che il wifi della biblioteca fosse acceso h24. Si era provveduto così a mantenerlo attivo solo negli orari di apertura e oggi la rete è a uso esclusivo degli utenti registrati. Il problema dei bivacchi però non si era risolto e la panchina era rimasta luogo fisso di cattive frequentazioni, negli ultimi mesi erano aumentante. La panchina è anche usata come tavolata per cene in compagnia, con il risultato di avere assembramenti costanti, persone ubriache e conseguente sporcizia». Ferri era già intervenuta sulla prima rimozione - «il tratto iniziale di corso Umberto spesso luogo di episodi spiacevoli, diventa più sicuro e decoroso» -, ma sulla scelta infuria la polemica, per più ragioni. Nella stessa giornata di venerdì, contestualmente all’intervento, si era già alzata la voce dei consiglieri del gruppo del Pd, e nel fine settimane le immagini della rimozione hanno fatto il giro dei social scatenando pensanti critiche. Tra queste, quelle del consigliere Francesco Milanesi (Lodi Civica), perché «i dissuasori sono per i piccioni, non per gli esseri umani». «La nuova guerra del Broletto ha del paradossale: per contrastare sporcizia, incuria e quello che chiama bivacco, utilizza strumenti per animali, più che per esseri umani - sottolinea Milanesi, in un post su Facebook -: definire poi bivacchi un gruppetto di persone fragili e in difficoltà è un termine improprio oltre che di cattivo giusto. La giunta che amministra la città ancora una volta sbaglia il metodo e offre un cattivo esempio, tra l’altro penalizzando tutti i cittadini». «Grande operazione di sicurezza per la task force anti-degrado guida dal comandante della polizia locale - scrive invece Massimo Casiraghi (Movimento 5 Stelle) -: tolta una panchina pubblica, di fronte al supermercato e alla gelateria. Installata una ringhiera lunga due metri e alta forse 40 centimetri. E intanto che la guerra per un mondo più decoroso continua a imperversare nelle strade cittadine, in consiglio arriva un regolamento su tariffe e sosta che è in palese violazione del codice della strada».

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