LODI Con i camion per scaricare rifiuti,
crescono le discariche lungo l’Adda

L’ultima segnalazione dalla zona del Capanno, dove da diversi giorni è comparso un cumulo con ingombranti e altri scarti

Carla Ludovica Parisi

Da tempo è nata e cresciuta una discarica abusiva in zona Capanno, più precisamente, sotto l’argine, a poca distanza dalla strada e dall’area che tradizionalmente ospita la Festa dell’Unità. Da diverse settimane infatti questo pezzo di terreno è diventato un luogo dove le persone, protette dal fiume e dal buio, scaricano spazzatura di ogni tipo, specialmente rifiuti ingombranti che, secondo la testimonianza di chi vive e frequenta quelle zone, trasportano fin lì anche utilizzando camioncini o furgoni. La zona attualmente è transennata da un nastro bianco e rosso, segno, presumibilmente, che qualcuna delle autorità è a conoscenza dell’uso improprio che qualche incivile ne fa, ma le sue dimensioni crescono, segno che le misure predisposte non sono sufficienti a disincentivare simili comportamenti. Diverse le dimensioni e le destinazioni degli oggetti che giacciono lì: si contano, tra gli altri, i diversi mobili in legno rovinati e non più utilizzabili, dei vecchi contenitori di cartone e di plastica, i resti di un frigorifero, un ombrello, delle bottigliette di plastica di acqua e altre bevande, delle taniche, due materassi, i resti di un frigorifero, sacchetti, cestini, secchi e altro materiale non bene identificabile. Ironia della sorte, proprio in quell’angolo solo qualche settimana fa il gruppo di ragazzi ‘Il Circolo del Porro’ aveva accatastato dei rifiuti ingombranti rinvenuti durante un pomeriggio di pulizie lungo il tratto di Piarda Ferrari retrostante l’area del Capanno, molto frequentato dai lodigiani per scopi ricreativi e sportivi e dove, purtroppo, si registra un alto tasso di abbandono di spazzatura di ogni genere. Un’iniziativa del genere, sempre nella stessa zona, era stata realizzata a inizio giugno anche dal gruppo lodigiano di Legambiente assieme all’associazione culturale Progetto Pretesto. Purtroppo però, alla fine a prevalere ancora una volta è stata la maleducazione di alcuni concittadini, che ha trasformato ancora una volta l’area in una discarica non autorizzata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA