LODI Cibo e coperte per i senzatetto

Una 29enne legge il nostro giornale e si mobilita con due amici per i disperati della tangenziale

Quando ha letto l’articolo de Il Cittadino e visto le immagini, non ci ha pensato neppure un secondo. «Mi è letteralmente partita la testa e ho detto devo andare». E allora in pochi giorni ha messo insieme quanto più materiale possibile, caricato l’auto, coinvolto due amici ed è partita da Sant’Angelo diretta a Lodi. Alla pista ciclabile sotto il ponte sull’Adda della tangenziale, per portare un po’ di conforto, cibo, coperte, giubbotti, a chi non ha altro posto dove andare dei giacigli riorganizzati sul cemento del percorso. È così Olga Sogaro, 29enne di Sant’Angelo Lodigiano. In Africa o in Palestina, dove è già stata per esperienze di volontariato, o a Lodi, poco conta. L’importante è aiutare. L’ultima missione, tutta lodigiana, è partita martedì, quando ha letto l’articolo che Il Cittadino ha dedicato alla nuova presenza di giacigli sotto la tangenziale. «A Milano vanno in tanti a dare una mano a chi non ha niente, soprattutto sotto Natale, ma a Lodi è diverso e quando ho visto l’articolo e ho letto che c’erano di nuovo delle persone sotto quel ponte, non ho potuto fare altro che andare – spiega Olga semplicemente - : ho raccolto quanto più materiale possibile, anche tramite altri amici volontari e le associazioni con cui collaboro. Ho chiesto a due amici di accompagnarmi e giovedì alle 19 eravamo sotto il ponte. C’erano cinque persone in tutto, abbiamo dato loro quello che avevano con noi, cercando di capire se gradivano l’offerta. Nessuno aveva voglia di parlare». Il viaggio di soccorso non è finito lì, però. «Ho girato per la città, cercando di capire dove potessero ritrovarsi altri senzattetto e sono arrivata all’ex macello – racconta ancora Olga – e qui purtroppo abbiamo trovato altre sette/otto persone, tutti accampati all’aperto. Con due di loro, due ragazzi, ci siamo fermati a parlare per un’oretta. Bevevano il the e mangiavano biscotti e cioccolato che avevano portato. Ho chiesto loro cosa desiderassero, per fargliela avere la prossima volta. E uno di loro, avrà avuto 19 anni forse, mi ha detto che desiderava andare a scuola. Non ho potuto fare altro che dirgli che per quello non potevo fare nulla purtroppo. Mi hanno detto che la mattina, alle sette, sono in tanti a svegliarsi qui». Olga non sa stare ferma e collabora con diverse associazioni nel mondo del sociale, da Casabarasa, sul fronte del disagio abitativo, all’associazione Alba Italiana di Graffignana a Noi per Voi di Sant’Angelo, con cui collabora per assicurare una vigilanza sul viaggio casa-scuola ai bambini della scuola Collodi. «Mi è sempre venuto spontaneo dare una mano dove c’è bisogno e queste persone non hanno nulla – spiega - : sono dell’idea che possa capitare a chiunque. Conosco persone che ci sono passate e l’ho toccato quindi con mano. Ogni tanto i miei genitori si preoccupano, ma io faccio quello che sento. Sono solo persone in difficoltà, che hanno bisogno di una mano».n

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