Lodi, 5 milioni dalle alienazioni

Una somma di oltre 5 milioni di euro. È quanto incassato dal Broletto dalla vendita dei suoi “gioielli”, nel corso del secondo mandato Guerini. Per rispettare i criteri del patto di stabilità il Comune di Lodi ha organizzato una serie di aste pubbliche e trattative private. Ogni volta metteva sul piatto un elenco di beni di valore, che il mercato poteva acquistare. Una manovra per dare un po’ di ossigeno alle casse dell’ente e così rientrare nei rigidi vincoli fissati da Roma.

Nel corso di due anni e mezzo, l’ente locale ha avuto entrate straordinarie dalle vendite d’immobili per 5 milioni e 205mila euro, senza contare le partecipazioni cedute ad aziende controllate del municipio. In particolare nel 2010 è riuscito ad incassare 451mila euro, dopo aver piazzato diversi appartamenti (due in via Raffaello, uno in via Michelangelo, uno in via Bramante e uno in via Kennedy), poi cinque aree verdi (in zona Selvagreca, a San Fereolo, a Torretta e Revellino per un totale di 2.213 metri quadrati). Sempre tre anni fa il Comune ha anche venduto ad Astem l’azienda farmacie per un valore di oltre 6 milioni di euro. L’ente ha trasferito il patrimonio e la gestione della società ad una sua controllata. Manovre analoghe sono state programmate nel 2011. Nel corso dell’anno gli introiti dalle aste hanno raggiunto quota 1 milione e 613mila euro. È stato venduto un appartamento in via Raffaello, poi quattro locali ad uso commerciale in piazza Mercato, un locale commerciale in via Incoronata, due negozi in corso Umberto, un’area verde ad uso privato in zona Selvagreca e un appartamento in via Kennedy. È stato venduto anche l’immobile che ospita l’asilo di via Volturno. Il palazzo è stato comprato per un importo di 1 milione e 400mila euro. I privati nei prossimi anni, dopo il trasferimento dei bimbi nello stabile della ex Fanciullezza di via Vecchia Cremonese, potranno iniziare i lavori di ristrutturazione per realizzare delle residenze.

Per rispettare i vincoli del patto di stabilità, il Broletto due anni fa è ricorso ancora ad un passaggio di patrimonio ad una sua partecipata. Questa volta è stato ceduto il palazzo che ospita la sede provinciale dell’Inps. Il valore della compravendita è stato di 4 milioni e 900mila euro. Poi nel 2012 sono stati venduti beni immobiliari per 908mila euro. Hanno riscosso l’interesse del mercato due appartamenti in via Raffaello, un negozio in via XX Settembre, un appartamento in via Bramante, un posto auto viale Dalmazia, un capannone in via Visconti e un locale tecnico in via dell’Agricoltura. È stato assegnato anche il centro civico dell’Olmo, dove sono ospitati i profughi africani. Una realtà che ha rappresentato un punto di riferimento per il quartiere. Tanto che un comitato di zona aveva chiesto all’amministrazione municipale di non metterlo sul mercato e invece è stato ceduto a 133mila euro. Ha trovato un compratore anche l’ex asilo Bulloni di San Bernardo. L’edificio di viale Piacenza era stato donato alla collettività dalla famiglia Bulloni anni fa. Sull’immobile si notano ancora i segni del passato. È molto caratteristica in particolare la sua facciata, con la targa scoperta nel 2002 che ricorda coloro che proprio in zona furono trucidati dai nazisti. È stato acquisito da una società immobiliare per 700mila euro. Infine ci sono molti dei “gioielli” messi all’asta dal Broletto che sono rimasti invenduti, tra cui l’ex Linificio, lo stabile di Villa Igea e i posti auto di piazzale Matteotti.

LE SFIDE DEL NUOVO SINDACO - Una somma di oltre 5 milioni di euro. È quanto incassato dal Broletto dalla vendita dei suoi “gioielli”, nel corso del secondo mandato Guerini...

© RIPRODUZIONE RISERVATA