Alcuni anni addietro vidi in televisione un programma scientifico divulgativo sugli scorpioni. Una sequenza mostrava due di questi, poco attraenti, aracnidi che, avvinghiati per le chele dei pedipàlpi, si affrontavano in una sorta di combattimento inutile, poiché nessuno dei contendenti riusciva a prevalere. Anche i colpi di coda che vicendevolmente sferravano nel tentativo di conficcare il letale aculeo nel corpo dell’avversario, non raggiungevano risultato alcuno per ragioni anatomiche e meccaniche di facile intuizione: incompatibilità tra posizione dell’arma e distanza del bersaglio. Il suolo su cui la sfida si svolgeva era incoerente e franava sotto le zampe della stupida coppia che, incurante del pericolo, continuava a spingere, guadagnando alternativamente qualche centimetro nell’una o nell’altra direzione, ma invariabilmente ritornando sulla posizione mediana, sempre più precaria. Gli inani tentativi che le forze ( forse sarebbe più corretto denominarle debolezze) politiche, emerse dall’ultima consultazione elettorale, hanno continuato a reiterare per giorni e settimane, mimano grottescamente la danza degli scorpioni. Ognuna spinge caparbiamente nella direzione imposta dal proprio carapace (l’apparato partitico), senza produrre apprezzabili risultati. Ad esser più precisi un esito ben visibile si nota e senza possibilità di equivoci: esattamente come quello su cui gli acefali bichelati del documentario si fronteggiavano, il terreno sul quale si svolge la sterile disputa, sta ora cedendo inesorabilmente. Sotto i piedi dei ben pasciuti dirigenti, segretari, portavoce, capigruppo, presidenti e associati, ottusamente impegnati a lanciarsi i soliti veleni ormai ridotti a tiepide tisane, l’Italia, quella stessa Italia della quale tutti dicono voler fare gli interessi, è ormai ridotta a brandelli.Gli ultimi dati sulle vacanze pasquali parlano di una contrazione pari al 14% nelle presenze alberghiere; il nostro bilancio turistico, storicamente ed ampiamente attivo, dichiara adesso una “debacle” davvero inattesa, riassumibile in un dato significativo: Berlino, città rasa al suolo dalle incursioni aeree e dall’artiglieria degli eserciti invasori nell’ultimo conflitto mondiale, riceve il triplo di visitatori, rispetto a Roma. Contemporaneamente preziosi angoli di cultura come Pompei o la Villa del Casale di Piazza Armerina, vengono abbandonati alle intemperie, all’incuria, e al vandalismo. Nei primi tre mesi dell’anno una miriade di attività commerciali hanno chiuso i battenti. Lo “spread” tra i BTP nazionali e i Bond tedeschi è di nuovo volato a 350. Il debito pubblico insegue un record dietro l’altro alimentato dagli alti interessi pagati per finanziarlo. Oltre trentamila aziende hanno trasferito le proprie attività produttive all’estero ed altre si preparano ad imitarle. La Consob denuncia una caduta degli investimenti per oltre 700 miliardi di euro, negli ultimi tre anni (chissà che destinazione hanno preso quei soldi!). I consumi, anche quelli dei generi di prima necessità, flettono vistosamente.Gli ordinativi nelle industrie manifatturiere non abbandonano, ormai da mesi, il segno negativo. I cassintegrati vedono avvicinarsi con crescente preoccupazione la scadenza del periodo di copertura. Milioni di giovani, anche con titoli universitari, non riescono a trovar lavoro ed alcuni accettano, per pochi euro, l’umiliante occupazione del “call center”. Il numero di coloro che si collocano al di sotto del reddito minimo di sussistenza (i poveri) è l’unico a far registrare un incremento.Il mercato immobiliare arretra di parecchi punti percentuali nei prezzi e negli scambi, mentre sono ancora innumerevoli le costruzioni abusive, già censite con prospezioni aeree, sulle quali pende una definizione sanzionatoria.Nei tribunali la cifra delle vertenze d’ogni tipo e gravità, in attesa di giudizio, satura il display di una calcolatrice e i faldoni accatastati sui pavimenti degli archivi sono più di quelli stipati nelle scaffalature. Nel frattempo ladri e stupratori attendono in tutta tranquillità la prescrizione.Le scuole chiedono contributi alle famiglie degli studenti per organizzare i corsi di recupero e comprare la carta igienica.Da Cipro arrivano minacciose (premonitrici?) immagini di banche chiuse per impedire ai clienti di portar via i risparmi, Le agenzie di “rating” si preparano a toglierci ancora una cospicua fetta di credibilità con un altro downgrading.Dopo anni di ignobili furfanterie, i “benefits” dei parlamentari, dagli stipendi, ai vitalizi, alle gratuità a vario titolo, sono intatti o rivalutati e le proposte sull’abolizione dei favolosi finanziamenti ai partiti sono ancora strenuamente contrastate. Ebbene, al cospetto di questo drammatico quadro di emergenze, su cui dentro e fuori i confini nazionali, vengono richiesti a gran voce provvedimenti efficaci ed urgenti, i nostri rappresentanti, da cui non ci sentiamo affatto rappresentati e che si sono auotoeletti per mezzo di una legge concepita attorno a un trogolo, non trovano di meglio che esercitarsi nel passo a due degli “scorpioni”, entrando e uscendo dal Quirinale, sotto gli occhi ferocemente increduli del Presidente della Repubblica.Legittimo rispolverare la popolare imprecazione: “Povera Italia”, che nella fattispecie appare tragicamente pleonastica!
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