L’indifferenza etica, morale e religiosa

San Bassiano: sono qui, davanti alla tua urna, da sempre nella Cattedrale di Lodi, la città che ti ha visto suo Vescovo per trent’anni, e che tu hai irrorato con la tua dedizione pastorale, conducendola ad una vita cristiana fervida, per tutti.Sono con me anche altre persone e mi viene spontaneo pensare agli anni della mia fanciullezza, quando servivo all’altare e vedevo tantissima gente presente e i chierichetti con me erano numerosi, nelle celebrazioni di preparazione alla tua festa… Oggi i presenti sono quasi tutti anziani... Anche nelle celebrazioni domenicali gli anziani sono in grande maggioranza e tra i presenti due terzi sono donne... E gli uomini?...E i giovani? Le loro presenze nelle celebrazioni consuete sono molto ridotte. Anche nelle S. Messe festive c’è da rimanere stupiti per le loro assenze. E quando – in circostanze particolari – aumenta il numero, la loro attenzione – partecipazione pone interrogativi non da poco. Quanti sbadigli, quanti sguardi distratti... e le “risposte stanche” alle preghiere liturgiche…Una situazione, questa, generale, non soltanto lodigiana. Nelle grandi città è ancor peggio di quanto avviene nelle nostre piccole parrocchie, dove le persone sono conosciute ed è possibile l’incontro, il dialogo, l’invito alla pratica religiosa. Un invito che troppo spesso è senza risultato.Non è possibile individuare le cause specifiche di tale decadenza “religioso-liturgica” perché inserita in una decadenza più generale e complessiva: sul piano socio-culturale la prevalenza assoluta degli interessi materiali e immediati finisce per confinare le domande essenziali sul senso della vita e del destino ultimo della persona, sull’esistenza di Dio…e le scelte pratiche quotidiane (e domenicali…) sono ben al di là dal dare una qualche risposta a tali interrogativi e dal porre in atto comportamenti appropriati.San Bassiano, la tua venuta nella terra lodigiana è stata accompagnata da un miracolo le cui conseguenze si sono allargate a tutto il territorio e a tutta la sua storia: hai guarito un lebbroso, e le nostre località sono state preservate da tale terribile morbo, lungo il corso dei secoli. Si dice che tutto questo sia una leggenda. Anche se le piccole ricerche effettuate non la contraddiranno.C’è oggi la lebbra dell’indifferenza etica, morale, religiosa. Solo un tuo nuovo miracolo può guarire il tuo popolo.Cominciando da noi preti: perché possiamo conoscere e intraprendere strade pastorali nuove e adeguate alla situazione! Ma anche da tutte le persone perché divengano consapevoli che i percorsi in atto conducono, in fondo, allo scontro, alla perdizione e all’autodistruzione…. E fanno vivere giorni tristi, pieni di paure, senza certezze, con infinite inquietudini.Ti prego San Bassiano con tutto il cuore e con tutti i presenti. E’ quello che possiamo fare noi anziani! Tu ascoltaci. Intercedi presso il Signore perché ci esaudisca.

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